Il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Pasquale Viespoli ha visitato ieri la sede dell’associazione Futuridea di Benevento. Ad accoglierlo vi erano il presidente dell’associazione, Carmine Nardone, i tecnici dell’associazione e il vicepresidente della nascente Fondazione MIB Mediterranean Institute Biotechnology, Carlo Landolfi.
Il presidente Nardone ha illustrato al sottosegretario le attività di Futuridea, ha presentato le aziende associate e i progetti realizzati dai tanti giovani talenti. “Ringraziamo per la visita il sottosegretario Viespoli – ha sottolineato il presidente Nardone – con il quale, sulla cultura delle specificità territoriali, c’è un confronto che viene da lontano”. “E al quale chiediamo – ha aggiunto – un impegno per rendere consapevoli le istituzioni di una nuova capacità di uso del sapere e un impegno per valorizzare dei veri e propri primati territoriali”.
Il sottosegretario Viespoli commentando positivamente l’attività di Futuridea ha motivato le ragioni che lo hanno spinto a fare visita alla sede di Futuridea spiegano che “ci sono due motivi: uno amicale, legato ad esperienze pregresse con Nardone tra divergenze e convergenze, l’altro come dovere istituzionale, perché è mio compito cercare di capire come far emergere lo sviluppo e far conoscere l’innovazione e quindi competenze e lavoro”.
Tuttavia, ha proseguito, bisogna precisare che l’attività di Futuridea è figlia di una sfida che non è stata colta da questa città: “nella quale, quando è stata vissuta una stagione di forte protagonismo delle istituzioni” che hanno lanciato programmi di sviluppo innovativi, più moderni e originali “non si è determinato, e bisogna prenderne atto, quello scatto, quell’elemento di stabilizzazione di un modello sul piano istituzionale”.
Un concetto condiviso da Nardone il quale ha ricordato che “a Benevento era capitata una congiuntura tale, per cui c’era una riflessione molto concreta sui temi dello sviluppo da parte del centrodestra che aveva visto come riferimento un centrosinistra che portava avanti una riflessione sul tema dello sviluppo del Mezzogiorno incentrata sul no a uno sviluppo imitativo del Mezzogiorno e che invitava e puntava a non avere paura a collegare la territorialità alle grandi realtà del pianeta”. “Abbiamo avuto – ha concluso Nardone – occasioni straordinarie che non hanno fatto sistema territoriale”.