Giuseppe De Lorenzo, responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Asl in merito alla notizia circa l’incontro tra i vertici aziendali e i familiari dei malati per un confronto sugli episodi di estorsione verificatisi presso il reparto allocato presso l’Ospedale “Rummo” di Benevento, ha dichiarato:
‘Apprendo con non poco stupore che martedì si terrà un incontro tra i vertici dell’ASL BN 1 ed i rappresentanti dei sofferenti psichici che, a ragione, intendono sapere cosa realmente si sia verificato presso il reparto di psichiatria in relazione alle presunte estorsioni.
Questa, mi si perdoni, è un’altra farsa. Il Direttore Generale, Dott. Bruno De Stefano, al quale non mancano intelligenza e preparazione, malgrado da me, con tutto il garbo possibile, sia stato messo in guardia nel corso della mia recente conferenza stampa sull’argomento, continua a commettere errori che, ormai, al punto in cui siamo arrivati, secondo il mio modesto parere, non permettono sbocco. Ha invitato il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, ma, in tutta onestà , non so quest’ultimo cosa possa dire in quanto manca dal reparto da anni.
La mia precisazione, si badi bene, non intende incolpare alcuno, ma una è una semplice constatazione. Martedì, mentre loro discutono, io relazionerò fuori sede in merito al problema gravissimo, nelle sedi deputate, quelle giudiziarie per intenderci, essendo stato io solo, ritornato in servizio, mentre tutti erano terrorizzati, a prendere le iniziative opportune.
Non potendo entrare pubblicamente nel merito, poiché l’indagine è coperta dal segreto istruttorio, intendo solo assicurare i familiari dei sofferenti psichici che devono solo pazientare poiché possono essere certi che, tra non molto il bubbone scoppierà con tutto il suo fragore ed allora sapranno la verità che oggi alcuno può dire loro. Se non fosse stato per me, si può essere certi che, allo stato, ci saremmo trovati in una situazione inalterata.
Addirittura, poi, e non so come il Direttore Generale, Dott. Bruno De Stefano, possa permetterlo, malgrado avessi avuto il coraggio di spezzare questo giro perverso, sinanche questa situazione delicatissima è stata strumentalizzata per presentare la proposta di un secondo mio licenziamento da parte di chi, avendo sempre questo pensiero che lo tortura, non pensa ad altro. No, egregio Direttore, questo lei, per il ruolo che occupa, non lo può permettere. Tuttavia, l’intera vicenda, fortunatamente, e di questo ringrazio il destino, ha preso una piega che, mi auguro presto, smaschererà i miei carnefici’.