Giuseppe De Lorenzo in una nota inviata alla nostra redazione da reso noto la sua decisione di sospendersi, dal prossimo 1° luglio, temporaneamente e senza stipendio, dal ruolo di dirigente responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc) dell’Asl di Benevento.
Riportiamo di seguito il documento:
‘Con decorrenza dal 1 luglio, mi sono, temporaneamente, autosospeso, senza stipendio, da Dirigente Responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura. La sofferta decisione è scaturita dalla necessità di potermi difendere da tutte le angherie che, seguendo una regia ben individuabile, gli udeurrini hanno messo in atto nei miei confronti.
In questo modo, avrò modo di poter denunciare pubblicamente le nefandezze perpetrate ai miei danni essendomi stata ascritta, in un periodo di auspicata democrazia, l’unica colpa di aver parlato dimenticando, o meglio volutamente dimenticando, che chi, come me, occupa una carica istituzionale, abbia l’obbligo morale di difendere i cittadini e, nello specifico, i pazienti.
Sarà una lotta forte che, ancora una volta, come fu nel 2003 quando Sandra Mastella tentò di cedere il mio posto alla ceppalonese di turno, sono certo di vincere. Una sola certezza mi concede la caparbietà di lottare con quanta forza mi rimane: quella di avere le mani pulite.
Poi, andrò via definitivamente con la fierezza di aver portato il reparto di psichiatria, logisticamente e professionalmente, ad essere uno dei migliori d’Italia anche se questo merito, riconosciuto pubblicamente da pazienti e familiari, non costituisca, di certo, un vanto per i vertici aziendali che, invece, contro ogni legge e disattendendo anche il regolamento aziendale, hanno permesso che nei miei confronti si avviasse un provvedimento disciplinare preparato da un sanitario rinviato, a seguito di mia denuncia, a giudizio per peculato.
Sono atti gravissimi anche perchè anche altri, della stessa fede politica, malgrado indagati, non si sono astenuti. In questo momento, è lecito chiedersi, dove siano Antonio Bassolino e Tonino Pedicini anche se la campagna elettorale sia ormai alle spalle. Tra le contestazioni illogiche e grottesche c’è anche il divieto impostomi di parlare con i magistrati dopo il mio appello rivolto a questi ultimi nel mese di marzo. L’incauto estensore della contestazione, frequentatore di villa Mastella, ha, forse, dimenticato che i tempi del regime appartengono alla storia. Malgrado il credo popolare, io ho fiducia nella giustizia ed anche in quella sannita. Ed anche se lungo il mio percorso ho trovato qualche magistrato distratto, la stragrande maggioranza mi ascolta e non poco, con libertà di pensiero e purezza di intenti.
Ora dovranno ascoltare gli udeurrini con la speranza che lo facciano presto. Non so se quel dirigente che ha redatto la contestazione nei miei confronti, lo stesso che in piena calura estiva – sono gli atti del processo – andava, accompagnato dall’autista dell’ASL, scorazzando per le sue visite private con il pulmino dei pazienti psichici, avrà ancora la forza di guardare in viso il giudice che lo sta processando. E dinanzi a ciò De Stefano colpisce me, mentre Zerella va in gita con lui all’estero. Chi vivrà, vedrà’.