“Sarebbe facile dire adesso, a distanza di un anno, che avevamo ragione: l’istituto alberghiero di Castelvenere, accorpato dallo scorso 1 settembre al Turistico di Faicchio, che ha ottenuto anche l’ufficio di presidenza pur avendo un numero inferiore di studenti iscritti (per l’esattezza meno della metà) comincia ad avere problemi ai quali pare non si voglia porre rimedio tanto che da due giorni i circa 360 alunni hanno avviato lo sciopero, che proseguirà ad oltranza, in quanto viene loro impedito di fare lezioni di laboratorio (sala e cucina) in quanto non ci sono fondi”.
E’ quanto denuncia il Centro Studi Aldo Moro di Castelvenere che lo scorso anno scese in campo contro la volontà politica (uscita al momento vittoriosa) di accorpare l’istituto alberghiero di Castelvenere (che lo scorso anno annoverava circa 470 alunni) con l’Istituto per il Turismo di Faicchio in quanto “ciò avrebbe significato nel giro di qualche anno lo smembramento di una struttura scolastica che ha portato nel corso degli ultimi anni lustro e ricchezza al paese”. “E’ assurdo – continua la nota del Centro Studi – che ai ragazzi venga impedito di fare lezione. Ma è ancora più allucinante che sulla vicenda l’amministrazione comunale non prenda una posizione, non intervenga presso al dirigenza scolastica per cercare di risolvere il problema”.
“Eppure questa mattina – continua la nota – nell’ambito dello sciopero i ragazzi hanno esposto cartelloni di protesta contro l’indifferenza degli amministratori locali ed hanno invocato l’apertura dei laboratori per non essere danneggiati nel regolare corso degli studi”.
“Come facciamo ad imparare o a fare pratica senza la disponibilità della cucina, della sala ristorante, chiuse dallo corso anno perché non ci sono fondi?, si chiedono i ragazzi.
“Il Centro Studi – continua la nota – sulla vicenda ha lottato in ogni modo e senza il supporto convinto degli amministratori: ma, francamente, assistere alla manifestazione dei ragazzi, alle loro richieste che si ritengono legittime e serie, non può non affiancare la loro protesta e per questo chiederà alla sedi e organi competenti di fare chiarezza sulla vicenda ed, eventualmente, intervenire con celerità per la risoluzione del problema”. “Anche perché – conclude la nota – il Centro Studi non vuole che si verifichi quanto denunciato con forza un anno fa, ovvero che l’istituto alberghiero venga ‘scippato’ con eleganza e nella indifferenza da Faicchio”.