Il 25 aprile rappresenta la celebrazione della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo; l’approdo eroico, nella coscienza collettiva, della navigazione verso la democrazia; l’avvio del percorso di costruzione di un Paese libero e moderno.
Questo il messaggio che il presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile ha voluto comunicare ai sanniti in occasione della giornata culmine della storia Resistenza italiana che, ha precisato il presidente, richiede dignità e rispetto al nostro popolo.
Cimitile ha sottolineato che questa data evoca anche la fine di un lungo periodo di sofferenza per tutta l’umanità, piegata dalla crudeltà di una guerra che, più delle altre, apportò lutti e distruzioni immani, e rese imprescindibile il bisogno della pace, della libertà e della democrazia e, soprattutto, nelle coscienze degli italiani la convinzione etica che mai più dovessero ripetersi il genocidio, la dittatura, la prevaricazione e la violenza razziale.
Su questi valori, dunque, si è fondata la nostra Repubblica e su questi valori deve continuare la costruzione di uno Stato sempre più democratico, vicino al popolo, autorevole nella sua tutela dell’etica delle Istituzioni.
Secondo il presidente Cimitile, proprio per tale ragione, il 25 aprile deve essere la festa di tutti gli Italiani. Una festa capace di ricordare anche la tragedia della divisione in due del Paese verso la fine del conflitto e delle vittime che ne scaturirono. Ci furono, infatti, ha continuato Cimitile, quelli che combatterono dalla parte giusta per una causa giusta e quelli che invece rimasero vincolati ad una scelta sbagliata.
Il 25 aprile, dunque, ha proseguito il presidente, deve essere anche l’occasione per ricordare tutte le vittime di quella tragica pagina della storia d’Italia che devastò una generazione di uomini e donne, travolti dalla violenza.
E’ però doveroso ricordare, ha affermato ancora Cimitile, che da quella atroce esperienza è nata l’idea e il progetto di un Paese moderno e lo sforzo della Ricostruzione. Nel rispetto del lutto di tutti, quale che fosse la loro parte della barricata, è ormai tempo, ha affermato Cimitile, di prendere atto che i principi di libertà e democrazia appartengono profondamente al patrimonio valoriale del popolo italiano quali imprescindibili condizioni della vita di un Paese moderno.
Questi pilastri – ha concluso Cimitile – sono del resto necessari per affrontare, con coesione politica, con atteggiamento “bipartisan” e nel rispetto della sacralità delle Istituzioni, i problemi dell’Italia moderna: il lavoro, innanzitutto, le pari opportunità, la giustizia sociale, la tutela del patrimonio ambientale e di quello artistico e storico.