La Commissione europea ha prontamente risposto all’interrogazione di Clemente Mastella sulla crisi delle produzioni del settore lattiero-caseario. Incaricata della replica la danese Mariann Fischer Boel, commissario europeo per lo sviluppo agricolo e rurale, che ha fornito nel dettaglio preziosi approfondimenti sui meccanismi di intervento per il burro e il latte scremato in polvere. «Possono avvalersi delle misure di intervento – recita il testo della risposta – gli operatori di tutta la Comunità, per produzioni che interessano quasi tutti gli Stati membri. Sarebbe totalmente irresponsabile da parte della Commissione evitare di applicare strumenti di vitale importanza, date le condizioni in cui versa attualmente questo settore, solo perché gli operatori di alcuni Stati membri non intendono avvalersi di tali misure. Lo scopo delle misure attuate dalla Commissione non è peraltro soltanto quello di assegnare a ciascuno Stato membro una quota proporzionale delle proprie spese per il sostegno del mercato. La Commissione ritiene che un sostegno volto a fornire una “rete di sicurezza” per le derrate principali abbia ripercussioni favorevoli per tutti i produttori del settore lattiero-caseario, a prescindere dal fatto che il loro latte sia direttamente utilizzato o meno nei prodotti interessati alle misure, in quanto, nel contesto di un mercato interno competitivo, nel quale il latte e i prodotti lattiero-caseari circolano da uno Stato membro all’altro, i prezzi pagati ai produttori di uno Stato membro sono influenzati in una certa misura dai prezzi pagati altrove. Questo fenomeno è particolarmente importante per l’Italia, che è il paese comunitario che utilizza in modo più massiccio il latte prodotto negli altri Stati membri».
«Per quanto riguarda il sostegno diretto alle produzioni di valore elevato – prosegue la Commissione – si può osservare che, nell’ambito dell’accordo sulla valutazione dello stato di salute della politica agricola comune (PAC), il Consiglio ha deciso nel 2008 di eliminare la possibilità di fornire un aiuto all’ammasso privato di alcuni formaggi a motivo del forte orientamento di tali prodotti al mercato. Si ritiene che la modalità di sostegno più adeguata consista nel favorire l’apprezzamento delle loro particolari qualità attraverso attività promozionali e nel proteggerne l’unicità con un’attenta gestione delle denominazioni di origine. Inoltre, nella sua comunicazione al Consiglio sulla situazione del mercato lattiero nel 2009, la Commissione ha proposto l’aumento delle risorse finanziarie per la promozione dei prodotti lattiero-caseari».
Per quanto riguarda la possibilità, menzionata da Mastella, che il ritiro dei prodotti acquistati all’intervento provochi distorsioni, la Commissione «è del tutto consapevole che un’impostazione non attentamente calibrata potrebbe determinare ulteriori difficoltà per il mercato e non è affatto intenzionata a compromettere i progressi realizzati nel 2009 con scelte avventate riguardo al ritiro dei prodotti acquistati».
In relazione al suggerimento di Mastella che, nella situazione attuale, sia più opportuno procedere a una ristrutturazione del settore che eliminare le quote, la Commissione «condivide la decisione, adottata nel 2008 dal Consiglio, di abolire gradualmente il regime delle quote latte prima della sua estinzione nel 2015, attraverso l’aumento progressivo delle quote già iniziato il 1º aprile 2009». La Commissione ritiene che «per garantire buone prospettive al settore, sia opportuno eliminare progressivamente il regime delle quote, potenziando nel contempo il processo di ristrutturazione già in atto. In quest’ottica, nell’accordo sulla valutazione dello stato di salute, il sostegno a favore della ristrutturazione del settore lattiero-caseario è stato aggiunto all’elenco dei temi prioritari nell’ambito del secondo pilastro della PAC, il che permetterà agli Stati membri di utilizzare le risorse supplementari provenienti dalla modulazione per aiutare i produttori lattieri a prepararsi all’abolizione delle quote. A tal fine, gli Stati membri potranno scegliere di utilizzare tali risorse per fornire un sostegno ai produttori di latte che intendono abbandonare il settore, eventualmente attraverso il prepensionamento». Inoltre, nella sua comunicazione al Consiglio sulla situazione del mercato lattiero nel 2009 la Commissione ha dichiarato che «intende riflettere sul modo di attuare in via temporanea, per il 2010/2011, una modifica delle norme che disciplinano l’uso del prelievo anticipato versato agli Stati membri dai produttori che superano la propria quota individuale se la quota nazionale non è superata. E’ possibile che venga consentito agli Stati membri di non rimborsare tali anticipi ai singoli produttori, ma di utilizzarli nell’ambito della ristrutturazione del settore lattiero-caseario. Poiché una misura di questo tipo richiederebbe la modifica del relativo regolamento del Consiglio, è necessario un ulteriore approfondimento».