In aggiunta ai risultati già illustrati nella conferenza stampa tenuta il 21.12.2009 sull’attività svolta nel corrente anno, si comunica che la dipendente Compagnia della Guardia di Finanza di Benevento, a seguito di attività di intelligence, è riuscita ad individuare un altro evasore totale di un certo spessore economico. Si tratta di una società operante nel settore del commercio di autoveicoli, con sede in contrada Capodimonte a Benevento.
L’impresa commercializzava parecchie autovetture di grossa cilindrata, anche di provenienza estera, senza preoccuparsi di contabilizzare i ricavi e di presentare le prescritte dichiarazioni annuali ai fini dei redditi e dell’ I.V.A., pur continuando ad emettere fatture.
Le Fiamme Gialle, individuato il soggetto evasore totale, hanno intrapreso una verifica sostanziale ai fini delle Imposte sui Redditi, dell’Imposta sul Valore Aggiunto e dell’I.R.A.P., conclusa in data odierna.
E’ stata così esperita un’accurata indagini ispettiva. I militari hanno passato ai “raggi X” parecchia documentazione contabile ed extracontabile ed alla fine dell’ispezione è emerso che il rappresentante legale della società con questo stratagemma ha occultato all’erario 8.311.000,00 euro e si è reso responsabile dei violazioni all’I.V.A. per 916.000,00 euro e dell’I.R.A.P. per 353.220 euro.
Questa la reale situazione contabile ed amministrativa ricostruita dai militari della Sezione Operativa grazie ad un controllo più approfondito effettuato basandosi sulla documentazione fiscale emessa e su quella che l’esercente provvedeva ad annotare e a registrare, seppur in modo approssimativo, per la tenuta della “propria” contabilità: dietro quella apparente regolarità si celava in realtà un evasore totale.
Continuando ad emettere fatture fiscali e provvedendo alla tenuta ed alla conservazione di alcuni registri contabili obbligatori, il venditore di auto è riuscito a dissimulare per anni quella che in realtà era una vera e propria attività commerciale completamente sconosciuta al fisco. In tal modo l’imprenditore si garantiva un’apparenza di assoluta regolarità che nel corso dell’esecuzione di normali controlli, come quelli mirati al contrasto del fenomeno del sommerso di lavoro, gli assicurava la mancata individuazione della sua situazione di irregolarità.
Nei confronti del rappresentante legale della società a responsabilità limitata la Compagnia ha anche inoltrato una comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica in quanto l’evasione fiscale constatata supera le soglie di punibilità amministrative previste dall’attuale normativa, configurando violazioni di natura penale: il reato ipotizzato è quello di frode fiscale, punibile con l’arresto da uno a tre anni.