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Ammortizzatori sociali, Viespoli: ‘Occorre puntare sulla formazione per la riqualificazione dei lavoratoti’

Scritto da il 22 aprile 2009 alle 19:11 e archiviato sotto la voce Territorio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘L’accordo con le regioni sugli ammortizzatori sociali è la risposta migliore per promuovere la combinazione tra sostegno al reddito e politiche attive per il lavoro. L’intesa permette infatti non solo la possibilità di un cofinanziamento, attraverso l’uso di risorse comunitarie, rispetto al sostegno al reddito, ma anche di utilizzare questa occasione per intervenire sulle competenze dei lavoratori. Dunque, di agire sulla formazione per accompagnare alle politiche passive le politiche attive per il lavoro’. Lo afferma il sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli, che in un’intervista a LABITALIA commenta i provvedimenti del governo per fronteggiare la crisi economica e fa il punto sullo scenario delle politiche per il lavoro nel nostro Paese.
Proprio sul ‘mix’ tra politiche attive e politiche passive per il lavoro, Viespoli ammette che ‘c’è uno squilibrio che sicuramente bisogna colmare, non solo e non tanto in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi’.Certamente, spiega, ‘abbiamo l’esigenza di ripensare complessivamente la distribuzione della spesa e affrontare, in prospettiva, appena le condizioni lo consentiranno, il tema della riforma organica degli ammortizzatori sociali’.

‘Contemporaneamente però -dice Viespoli- dobbiamo determinare le condizioni affinche’ le politiche attive siano in grado di intervenire con più forza nella riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori rispetto a quanto sia accaduto finora’. E, sul fronte delle politiche attive, per Viespoli, l’intervento prioritario è migliorare la qualità della formazione: ‘Bisogna assolutamente migliorare l’utilizzo della leva formativa, determinare le condizioni per cui davvero la formazione sia utile a migliorare le competenze dei lavoratori e svolga una funzione importante sul terreno della riqualificazione e della ricollocazione. Molte volte -avverte- la quantità della spesa non solo diventa frantumazione, dispersione, ma svolge addirittura un ruolo negativo. Quindi occorre puntare sulla qualità, con interventi mirati sulla domanda, promuovendo una filiera di maggiore responsabilità in un settore importante, che però a volte non risponde alle esigenze che invece una moderna formazione deve fronteggiare’.

‘Sul fronte, invece, dei servizi per l’impiego bisogna fare molto di più e bisogna farlo soprattutto attraverso una collaborazione istituzionale che sia coesa e coerente, così come abbiamo fatto con l’accordo sugli ammortizzatori’.
Viespoli parla di ‘una condizione sicuramente insoddisfacente come valutazione complessiva, anche se poi come sempre ci sono punte fortemente significative sul terreno della qualità e dell’eccellenza’.

Dunque, ‘una lettura a macchia di leopardo’ nelle regioni italiane, che -ribadisce- impone di ‘fare molto di più per i servizi pubblici gestiti dalle province e anche per i servizi gestiti dai privati’.
“E’ il sistema che complessivamente va rafforzato -sottolinea il sottosegretario- e va rilanciato perchè stiamo a percentuali di intermediazione, di incrocio offerta-domanda, che lasciano ancora troppo spazio a canali informali’.Una situazione che rischia, secondo Viespoli, di ‘accentuare ancora di più, nei momenti di difficoltà, quella che io definirei la ‘solitudine’ dell’inoccupato e del lavoratore rispetto all’esigenza di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro, perchè il ruolo dei servizi per l’impiego da questo punto di vista e’ fondamentale: l’incrocio offerta-domanda ancora non riesce a trovare luoghi e attori capaci di fare in modo che chi cerca un reinserimento trovi nei servizi una risposta a quella che molte volte è una condizione di solitudine, una risposta sul terreno dell’orientamento, della formazione, del sostegno al reddito’.
E quella della collaborazione istituzionale, insiste Viespoli, “è una strada che anche sul terreno dei servizi bisogna seguire proprio per intervenire sulla qualità”. “Ma anche – aggiunge – per continuare ad ampliare la sfera degli attori che possono intervenire nell’incontro offerta-domanda e su quei soggetti, penso per esempio alle università, che a maggior ragione devono rafforzare la loro capacità di presenza nel mercato del lavoro’.

‘Sul terreno della bilateralità legata all’utilizzo degli ammortizzatori -osserva il sottosegretario- ci siamo mossi tenendo conto della realtà attuale e cioè di una bilateralità che agisce ancora in pochi settori e tra l’altro non in maniera così ampia e diffusa sul territorio. Una diffusione territoriale e settoriale che non e’ ancora tale da far svolgere alla bilateralità quel ruolo di pilastro come in prospettiva ci auguriamo possa accadere. I fondi, infatti, ancora non rispondono alla loro enorme potenzialità sul terreno dell’operatività e quindi di un intervento formativo rispetto a una platea importante e significativa di lavoratori’.
‘Ecco perchè ci siamo mossi con una certa prudenza sul terreno operativo -rimarca Viespoli – e siamo più volte intervenuti per trovare il punto giusto di equilibrio tra la valorizzazione del ruolo della bilateralità, che noi riteniamo sia utile e opportuna anche rispetto alla riforma complessiva degli ammortizzatori, e la condizione attuale che appunto non vede ancora la spinta alla bilateralità così diffusa e radicata come invece noi auspichiamo avvenga’.
‘Quindi, da una parte, c’è questa attenzione – conclude il sottosegretario – che va assolutamente recuperata, nel rispetto dell’autonomia dei soggetti ma anche nella consapevolezza di migliorarne l’operatività, e dall’altra -conclude- c’è il tema degli enti bilaterali in rapporto alla riforma complessiva degli ammortizzatori sociali che, appena se ne determineranno le circostanze, bisognerà affrontare’.
viespoli22213

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