Parte dal monito del Cardinale Crescenzio Sepe, la riflessione dell’On. Erminia Mazzoni, Europarlamentare, Presidente della Commissione Petizioni, sul futuro della Regione nell’ambito dell’incontro-dibattito di oggi, promosso a Napoli dall’Associazione Campania Futura.
“Parafransando chi un tempo ammoniva che un magistrato non deve solo essere terzo ma anche apparire tale, io dico che un politico non deve solo essere onesto ma anche apparire tale.
La gestione clientelare dei territori, l’amministrazione irresponsabile dei finanziamenti senza progetto, la solitudine decisionale delle nuove oligarchie al potere, se hanno squalificato la sinistra non hanno di certo qualificato il centro-destra, comportando la trasformazione della Campania in una landa desolata su cui pesano le criticità e le contraddizioni di tutta la classe dirigente”.

“Oggi- prosegue l’On. Mazzoni- in vista delle prossime regionali ci troviamo a ragionare sull’autorevolezza dei candidati e non sulle specificità dei programmi. Dobbiamo, da cittadini, metabolizzare una consapevolezza: il cambiamento parte da noi. Archiviata la cultura della delega che è l’antitesi del decisionismo responsabile e costruttivo, lo sviluppo del Mezzogiorno, otre il rivendicazionismo nostalgico, non può prescindere dalla nostra capacità di operare un rinnovamento “valoriale”, come auspica il Cardinale Bagnasco.
Abbiamo il compito di colmare gli abissi nei quali rischiamo di restare prigionieri. Per questo non servono oligarchie dominanti ma classi dirigenti, non basta l’istintualità populista ma occorre, come scrive oggi Marcello Veneziani nel suo editoriale, un comunitarismo razionale e maturo.
I partiti vivono una crisi epocale che acuisce la distanza tra base e vertice e che lotta quotidianamente con la deriva delle lottizzazioni. Le capacità carismatiche dei singoli non sono sempre garanzia di successo: è necessario conciliare la partecipazione dei cittadini con la lungimiranza politica di individuare strumenti di governo che inseguano la strada della programmazione.”
“Per criticare- conclude il Presidente Mazzoni- bisogna saper fare autocritica”.