“A Roma, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, si è svolto martedì 19 maggio 2009 l’incontro tra i rappresentanti dei sette luoghi compresi nel sito seriale “Italia Langobardorum. Centri di Potere e di Culto (568-774 d.C.)”, candidato all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Durante la riunione, convocata per discutere e definire le modalità di gestione futura della Rete, è stato anche analizzato il rapporto presentato dall’ICOMOS (International Council on Monuments and Sites, l’organismo internazionale consultivo dell’UNESCO, cui sono affidate le valutazioni tecnico-scientifiche sulle candidature proposte) sul sito in oggetto. Per l’Italia Langobardorum è stata infatti richiesta della documentazione supplementare.
L’iter prosegue, pertanto, e sono state accolte le osservazioni suggerite dall’ICOMOS, tese a rendere più efficaci i punti di forza evidenziati nel rapporto, e a perfezionare gli aspetti salienti che caratterizzano la nomination.
Nei prossimi 6 mesi (entro gennaio del 2010) verrà quindi inviata dalla Rete (Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio e Torba, Spoleto, Campello sul Clitunno, Monte Sant’Angelo) la documentazione necessaria.
L’ICOMOS, che ha adottato un atteggiamento fortemente restrittivo quest’anno nella valutazione tecnica delle candidature (per circa 1/3 di quelle presentate non ha infatti ritenuto che ci sono i requisiti necessari per l’iscrizione nella Lista), ha speso comunque parole lusinghiere per Italia Langobardorum. I monumenti della Rete sono infatti ritenuti di alta qualità architettonica e decorativa ed essi rispondono ai requisiti conservativi e di autenticità richiesti; essi costituiscono una testimonianza esemplare della sintesi culturale del periodo compreso tra il VI e l’VIII secolo d. C. – momento nodale del passaggio tra mondo classico e mondo cristiano – avendo anche influenzato l’architettura carolingia e quella medievale.
Tali monumenti rappresentano la quintessenza delle sopravvivenze del patrimonio architettonico dell’Italia longobarda, e il loro grande rilievo artistico e culturale è unanimemente riconosciuto in ambito scientifico internazionale.
Definiti gli aspetti operativi utili ad affrontare efficacemente le prossime attività volte al raggiungimento dell’importante obiettivo, la riunione si è focalizzata sulla messa a punto dello statuto dell’associazione che gestirà la “rete longobarda”, in vista della sua ormai prossima costituzione”.
Per Benevento, che ha aderito alla candidatura seriale con il complesso monumentale della Chiesa di Santa Sofia, hanno partecipato alla riunione il vicesindaco Raffaele Del Vecchio, il dirigente del settore Cultura, Rino Vitelli, e il responsabile del servizio Beni Culturali, Pasquale Palmieri
Fonte: comunicato stampa del Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac)