In merito alla paventata decisione di accorpare il distretto sanitario di San Bartolomeo in Galdo con quello di Morcone, individuando la nuova sede a Morcone che sta facendo discutere e protestare le popolazioni del Fortore, è intervenuta l’associazione ambientalista Ekoclub International di Benevento, presieduta da Luigi La Monaca.
‘Le zone del Fortore – si legge nella nota – da anni, grazie alle solite promesse elettorali mai mantenute, sembrano essere diventate solo un bacino di voti cui attingere per gli interessi di pochi nei confronti degli interessi della collettività! Da circa quarant’anni si parla della viabilità inesistente nel Fortore e della difficoltà di collegamenti con il resto del mondo, e ora, si vuol rendere la vita ancora più difficile alle popolazioni del posto. Una nazione civile deve fare in modo che la sanità sia presente sul territorio nella maniera più capillare possibile! E’ semplicemente assurdo che, nel terzo millennio, intere popolazioni siano costrette, per avere un’assistenza sanitaria, a percorrere decine di chilometri o ad inenarrabili trasferimenti su strade a dir poco inesistenti.
In quelle zone di tutto c’è bisogno tranne che di accorpare distretti sanitari, Ekoclub International Benevento si unisce fermamente al coro di proteste che si leva dal Fortore. Il Governo, sia centrale sia regionale, dovrebbe programmare e prevedere la realizzazione di nuovi nosocomi sparsi a “macchia di leopardo” sulle zone dimenticate, tutti i cittadini italiani, compresi i fortorini, hanno diritto agli stessi servizi, la discriminazione in campo sanitario è quanto di più ingiusto possa esistere!
Già un gap enorme divide la qualità dell’assistenza sanitaria tra il Nord e il Sud del Paese, creare ulteriori disagi anche nelle stesse zone disagiate è inciviltà allo stato puro.
Bene fanno gli abitanti e i sindaci dei comuni discriminati a sollevare proteste che, a nostro avviso, sono ancora blande! In tutte le città d’Italia quando è stato paventata una discriminazione non si è esitato a scendere in piazza e a dare vita a manifestazioni unitarie e dure. Ekolcub non vuole incitare le popolazioni ad una vera e propria “rivolta” ma solo sensibilizzare fermamente chi amministra il territorio a dedicare un’attenzione maggiore, attenzione che, al Fortore in particolar modo, è stata sempre negata! Siamo ceti che gli abitanti del posto sarebbero disposti a destinare le tasse che pagano al miglioramento delle loro strutture, questo si che sarebbe un federalismo positivo!’