Samnites Gens fortissima Italiae

Il Sannita.it

direttore Antonio De Cristofaro

S. Giorgio del Sannio: armi, estorsione e sfruttamento della prostituzione, arrestata coppia di pregiudicati

Scritto da il 20 giugno 2009 alle 10:45 e archiviato sotto la voce Cronaca, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

I Militari della Stazione Carabinieri di San Giorgio del Sannio hanno fatto scattare le manette per Carmine Iacoviello, 57 anni, del posto, conosciuto come “’o sciacallo”, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e contro la persona, e per la sua convivente Michelina Pepe, anche lei di San Giorgio del Sannio, 39 anni, pregiudicata per reati contro la famiglia.
La coppia è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Benevento Maria Di Carlo su richiesta del Sostituto Procuratore Urbano Mozzillo, poiché ritenuta responsabile di sfruttamento della prostituzione in concorso, estorsione aggravata in concorso ed illecita detenzione di armi comuni da sparo.
La complessa ed articolata attività d’indagine condotta dai Carabinieri di San Giorgio del Sannio nasce dal rinvenimento del cadavere del pregiudicato Gerardo Boniello, sangiorgese classe ’73, tossicodipendente, abbandonato ed occultato nei pressi del cimitero di Calvi, nella notte del 6 marzo del 2008. Gli investigatori accertarono che la morte del Boniello era sopraggiunta per overdose da oppiacei e le immediate verifiche permisero di ricostruire le ultime ore del 35enne trovato privo di vita, trascorse in compagnia proprio dello Iacoviello e di B. L., sangiorgese classe ’86, pregiudicato, loro conoscente. Dopo una notte di eccessi nell’hinterland napoletano, dove i tre avevano anche acquistato stupefacente, il Boniello, che si trovava sull’autovettura dello “sciacallo” (Iacoviello), accusò un malore provocato dall’eroina che si era iniettato poco prima e, velocemente, perse conoscenza e fu stroncato da un arresto cardio-respiratorio. Quando il B.L. e lo Iacoviello si accorsero che il passeggero era privo di sensi e realizzarono la gravità della situazione, si trovavano sulla via del ritorno, per evitare di dover dare spiegazioni alle Forze dell’Ordine, preferirono quindi evitare ospedali e posti di pronto soccorso ed abbandonarono il Boniello in fin di vita in un’area appartata del cimitero di Calvi. Rinvenuto il cadavere e ricostruite le circostanze della morte, i Carabinieri arrivarono praticamente subito a stabilire esattamente le responsabilità dei due conoscenti del defunto che furono deferiti in stato di libertà per omissione di soccorso ed occultamento di cadavere. Tuttavia le indagini non si fermarono a quel punto, poiché gli investigatori non esclusero a priori eventuali altre responsabilità o ipotesi di reato a carico dello “sciacallo”. Un anno di attività d’indagine, approfondita ed ininterrotta, ha così consentito di svelare un quadro ben più ampio sulle capacità criminali e sulle attività illecite dello Iacoviello, ufficialmente titolare di una ditta individuale di escavazione di pozzi artesiani, ma in realtà criminale privo di scrupoli. Le attività illecite dello Iacoviello spaziano infatti dallo sfruttamento della prostituzione all’estorsione, passando per la detenzione di armi. Gli investigatori hanno così documentato lo sfruttamento che “lo sciacallo” e la Pepe Michelina praticavano nei confronti di una 24enne sangiorgese, parente della Pepe, che veniva fatta prostituire con uomini del posto e dei paesi limitrofi in alcuni alberghi della zona. Gli episodi documentati sono numerosi, la tariffa richiesta per le prestazioni sessuali era di 100 euro, la metà dei quali destinati alla coppia di sfruttatori. In una occasione, inoltre, la coppia si è spinta ben oltre lo sfruttamento della prostituzione: di fronte ad un cliente di buone possibilità economiche che aveva una relazione stabile con una donna, ma che non disdegnava di frequentare prostitute, ha ordito un piano consistente in violente intimidazioni e nella minaccia di rivelare in pubblico gli incontri “mercenari”, nel caso in cui non avesse corrisposto ai due cospicue somme di denaro. Lo Iacoviello, trovato anche in possesso di munizionamento cal. .38 e cal. 12, sentiva ancora il pericolo di possibili ritorsioni da parte dei parenti del defunto Boniello, sicuramente esacerbati dall’abbandono del fratello morente e mossi da propositi di vendetta, per cui si era attivato alla ricerca di armi clandestine da tenere nella propria disponibilità per contrastare un’eventuale aggressione dei Boniello. L’esito delle indagini, inoltre, portava al deferimento in stato di libertà di altre 8 persone, tra beneventani ed avellinesi che, a vario titolo, hanno favorito la prostituzione o hanno indotto ad essa. Gli arrestati sono stati reclusi presso la casa circondariale del capoluogo in attesa di essere ascoltati dall’A.G. mandante, assistiti dall’avvocato Carmine Monaco del Foro di Ariano Irpino.

cc_comando_prov1

Rispondi

Stampa Stampa
Annunci


Commenti recenti

Associazione IL SANNITA - Via San Gaetano, 22 - 82100 Benevento - P.IVA e C.F. 01755500624