E’ stato detto molto ed ancora al centro dell’attenzione il Pattinodromo di Via Mustilli, una struttura nata anni addietro, lasciata all’incuria del tempo.
Promesse sbandierate ai quattro venti, fatte da amministratori che si sono succeduti nella gestione della cosa pubblica.
L’impianto, che società affiliate alla F.I.H.P. (Federazione Italiana Hochey e Pattinaggio) dal 1954, che hanno annoverato tra le file Campioni italiani di categorie, ancora oggi attendono di poter utilizzare la tanto agognata pista.
Si possono ancora utilizzare le strade, le piazze come circuiti, per allenare i ragazzi con gravi rischi di incidenti? Non è più possibile, con il traffico caotico, iscrivere un proprio figlio presso una società di pattinaggio. Ed è stata proprio la pericolosità, la mancanza di sicurezza di queste “piste” improvvisate che hanno causato una stasi nel pattinaggio beneventano. Pochissime sono le società che, nostalgicamente ancora oggi continuano a rimanere affiliate alla F.I.H.P. di Roma. Terminiamo di prenderci in giro, via le promesse, sarebbe finalmente ora che venisse a galla la verità – i responsabili- quelli che autorizzarono il possesso e la utilizzazione del Pattinodrono. Perché il Pattinodromo non è stato consegnato a Società per la gestione e il miglioramento di questo sport nobile: Pattinaggio Corsa, Pista, Strada e Artistico. Svariati contributi, sono stati stanziati in questi ultimi anni, dalla Regione Campania e mai utilizzati, perché la Pista è arbitrariamente utilizzata da gruppi di giovani, che non avendo altro spazio per socializzare ne sono venuti in possesso: con la complicità di chi?
Giusta e legittima risulta la rivendicazione delle società di Pattinaggio che attendono da anni che questa struttura venga loro assegnata, per poter portare il pattinaggio a rotelle beneventano agli antichi splendori, come ai tempi dei Trofei Internazionali organizzati dallo Skating Club di Benevento, con la partecipazione della Nazionale Azzurra Maschile e Femminile, che hanno sempre annoverato pluricampioni Mondiali, Cantarella, Fregosi, Ingrid Van Marlen ecc.
La struttura di Via Mustilli, come tutti sanno, non è nè collaudata, nè omologata; come si può restare insensibili al cospetto di tanta incuria da parte di tanti amministratori che si sono susseguiti, quasi menefreghisti, per non dire irresponsabili. E’ tempo di svegliarsi da questo sonno ultradecennale e rendersi conto se non si è all’altezza di risolvere problemi così semplici, bisogna avere il coraggio di cedere, a chi di sport non solo è un grande esperto, ma che abbia la volontà di operare per la intera collettività.
La politica a tutti i livelli, non è mai scienza, né capacità di conoscenza, ma un’arte, che se non si è convinti di questa verità, la politica diventa una inessenza umana, mentre essa è un’arte della possibilità di realtà, da conseguire nella verità del tutto.
Chi non è nato per quest’arte, dovrebbe smettere di operare, comunque in politica, proprio perché quest’arte è la più difficile di tutte le arti che interessano lo spirito umano.
Se non si nasce poeta, nessuno può essere tale.
La gloriosa storia della nostra Benevento, i suoi grossi patrimoni culturali, dovrebbero far riflettere per poter dare inizio, anche se tardi, ad un programma turistico-culturale, per poter incrementare, intelligentemente il nostro turismo, tra l’altro anche religioso dopo che il frate Pio da Pietrelcina è stato elevato come Santo Miracoloso.
Detta responsabilità è degli uomini che governano la nostra Città, che almeno in quest’ultima legislatura hanno dimostrato idee un po’ deboli nella costruzione di un programma intelligente; insomma evitare assolutamente, incontri, conferenze chiacchierologiche.
Antonio Pacilio

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La Destra ed il pattinodromo di via Mustilli: Depistaggio legittimato dall’attuale amministrazione

La Destra Benevento, già intervenuta per la questione pattinodromo in Via Mustilli, risponde al sig. Pacilio.
Caro concittadino, tempo fa, ci impegnammo a sensibilizzare i nostri amministratori, affinchè la struttura in via Mustilli, ritornasse alla società sportiva, dove tra l’altro quest’anno, ha conseguito eccellenti risultati, solo, come di consueto nessuno osa cacciare via gli abusivi, che fanno cose diverse dallo sport.
Sono come lei, amareggiato, perchè la struttura è diventata fatiscente, soldi pubblici mandati all’aria, per dare rifugio e sfogo a persone del centro sociale “Depistaggio”.
Queste persone, sono legittimate dall’attuale classe dirigente amministrativa, e credo che sarà difficile, purtroppo, che la struttura ritorni allo sport del pattinaggio.
Ciro Vallone
La Destra