È di un arresto e due espulsioni il bilancio finale di un’indagine di Polizia portata a termine dagli uomini della Questura di Benevento per contrastare il fenomeno dei reati commessi da extracomunitari, sovente entrati e dimoranti illegalmente nel territorio nazionale.
Il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico dapprima ha rintracciato e poi ha condotto in Questura, per gli accertamenti di rito, un cittadino romeno ed una donna di nazionalità ucraina. Dalle indagini effettuate è risultato che l’uomo, senza fissa dimora e non dedito ad alcun lavoro, soggiornava nel territorio nazionale da oltre tre mesi, senza la prescritta iscrizione anagrafica.
Il Prefetto di Benevento ha emesso il decreto di allontanamento con contestuale invito a lasciare il territorio italiano entro il termine di un mese, subito notificato dal personale del suddetto Ufficio Immigrazione.
Il 32 enne, ricevuto il provvedimento, si è allontanato dagli Uffici della Questura facendone però ritorno dopo brevissimo lasso, visibilmente adirato e pronunciando frasi incomprensibili.
Il personale di sicurezza della Questura ha cercato di riportarlo alla calma ma questi, improvvisamente, si è scagliato contro un agente una serie di calci e pugni, colpendolo anche al volto.
Dopo una breve colluttazione, il cittadino straniero è stato bloccato e tratto in arresto per i reati di resistenza, violenza e lesioni. Informata, l’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto e disposto l’associazione del romeno presso la Casa Circondariale di Capodimonte.
A carico, invece, della cittadina di nazionalità ucraina è stato emesso decreto di espulsione con intimazione a lasciare il territorio entro i prescritti 15 giorni dalla data della notifica. Inoltre, l’Ufficio Immigrazione ha proceduto anche nei confronti di un cittadino tunisino che, al termine dell’espiazione di una pena detentiva per gravissimi reati, è stato colpito da decreto di espulsione del Prefetto di Benevento, in esecuzione del quale il Questore ha emesso decreto di trattenimento presso il Centro di Identificazione e di Espulsione di Crotone, ove, per la sua pericolosità, è stato scortato dalla Polizia di Stato.