L’assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto, ha chiesto al prefetto di convocare una riunione dei sindaci per avviare il contrasto al fenomeno del randagismo canino sul territorio sannita. L’iniziativa concretizza le risultanze di un incontro dello scorso 8 maggio tra la Provincia, il Dipartimento veterinario dell’Asl, la Lega nazionale difesa del cane, l’Associazione Accademia Kronos, l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, e dell’ente mediterraneo protezione animali, nonché ad un’altra, precedente riunione svoltasi presso la prefettura.
Il fenomeno del randagismo nel Sannio, ha spiegato l’assessore Aceto, è molto grave e la Provincia ha già posto in essere una campagna di sensibilizzazione nelle scuole e potenziata la sterilizzazione dei cani vaganti e randagi, in collaborazione con l’Asl.
Allo stesso fine, la Provincia sta predisponendo un progetto per l’ulteriore incremento dei fondi mediante contribuzione regionale, in collaborazione con la stessa Asl e con i comuni della provincia, nonché un progetto di parco naturalistico uomo-animali-ambiente in Limatola. Nel corso delle riunioni di lavoro sono state individuate le principali misure per il nostro territorio:
1) potenziare le campagne di sterilizzazione dei cani randagi o vaganti, da reimmettere sul territorio senza modificare la responsabilità dei comuni;
2) richiesta di supporto, da parte di comuni singoli o associati, all’ordine dei veterinari, al fine di stabilire convenzioni con studi veterinari privati;
3) allestimento, qualora i suddetti studi veterinari ne fossero sprovvisti, locali per la degenza post operatoria dei cani;
5) promozione di campagne di affido degli animali, dal momento che soprattutto per le femmine, queste non creerebbero preoccupazioni alle famiglie affidatarie, rispetto appunto a cucciolate indesiderate o non previste;
6) richiesta collaborazione delle associazioni animaliste, sul piano pratico e propositivo;
7) richiesta all’Asl di posti di pronto soccorso per cani randagi, così come prevede la legge regionale n. 16/2001 presso i canili sanitari, ove esistano, e comunque di istituirne, dove non esistono;
8) istituire l’ufficio diritti animali ed avviare periodiche consultazioni con le associazioni autenticamente animaliste che si impegnano a fornire collaborazione, consulenza e supporto.
E’ tuttavia necessario una piena disponibilità e collaborazione da parte dei sindaci: infatti, nel Sannio non vi sono strutture con capacità recettiva pari all’incremento delle nascite di cani; d’altra parte una Circolare ministeriale del 6 agosto 2008 vede i sindaci medesimi responsabili dei cani “comunque rinvenuti sul territorio”. Da qui la richiesta al prefetto di verificare la reale disponibilità dei sindaci al contrasto del randagismo canino.