Si è tenuta stamani la conferenza stampa per la rielezione di Filippo Bencardino a Rettore dell’Università degli Studi del Sannio. Il professore, che ricoprirà l’incarico per altri quattro anni e si insedierà ufficialmente per il secondo mandato l’1 novembre 2009, ha così dichiarato:
“Sono orgoglioso di un risultato che non è frutto di compromessi, né di accordi presenti, passati e futuri. All’interno della nostro Ateneo c’è una salda maggioranza che si è posta come principale obiettivo quello di interagire con il territorio in funzione di interessi generali. Fino ad ora, non ci sono stati rapporti egemonici ma si è sempre mirato alla ricerca del giusto equilibrio tra interessi individuali e interessi collettivi, senza perseguire politiche di tipo clientelare per inseguire il consenso.
L’Università deve continuare ad essere il luogo del sapere critico, dell’autonomia dai poteri esterni (accademici, economici e politici), riaffermando la funzione dell’intellettuale come elemento imprescindibile della interpretazione e trasformazione della società.
Non è stata una vittoria personale ma quella di un gruppo che si riconosce in un programma. Saranno quattro anni complessi – ha dichiarato Bencardino –, segnati da continui cambiamenti e da risorse non adeguate. Il triennio passato è stato un periodo difficile per la vita delle Università del nostro Paese. Si è trattato di un periodo finanziariamente non facile, che ha determinato tagli, blocchi, limitazioni (alle assunzioni, agli incrementi stipendiali, alle spese) con più rigidi controlli da parte della Corte dei Conti e maggiori responsabilità per le Amministrazioni, chiamate a un lavoro dettato quasi sempre dalle emergenze derivanti da una continua “burocratizzazione” dell’università e da normative che cambiano in continuazione. Tuttavia, fino ad ora, il nostro Ateneo ha saputo gestire in maniera attenta questa fase, grazie alla collaborazione e alla comprensione di tutti.
Questa che stiamo vivendo è anche una fase particolarmente difficile per i giovani, che vedono il loro futuro e la loro carriera assai incerte. A loro bisognerà prestare grande attenzione e individuare risorse e prospettive di soddisfazione professionale consone al ruolo importante che svolgono nell’accademia e nella società”.