Sulla misura dello scudo fiscale introdotta dal Governo per far rientrare in Italia i capitali nascosti all’estero è intervenuto Luigi De Nigris, consigliere comunale di Italia dei Valori a Benevento.
‘Non si è più sugli “scudi” per essere meritevoli o perché si eccelle in un determinato campo – si legge nella nota – Oggi, ad esempio, non sono sugli scudi i dipendenti e gli imprenditori che pagano il 30% e oltre di tasse alla Stato, ma chi froda il fisco e nasconde all’estero i capitali maturati con evasione fiscale, falso in bilancio, riciclaggio e altro e dopo averli fatti fruttare li riporta a casa con una modesta tassazione del 5% beneficiando anche dell’anonimato.
Un meccanismo ingiusto ed iniquo che penalizza cittadini onesti ma danneggia anche molte imprese perché favorisce la concorrenza sleale. Immaginiamo due aziende in difficoltà. Una che ha sempre pagato le tasse ed è in grossa difficoltà economica perché ha pagato fino all’ultimo centesimo al fisco e che per questo si trovano strozzate dalle banche, l’altra che ha 10 milioni di euro in nero all’estero. La seconda, facendoli rientrare con lo scudo, pagando solo il 5%, potrà salvare l’azienda con nuovi investimenti, potrà disporre di una immediata liquidità, potrà reinvestire i capitali, potrà diminuire i prezzi e perfino comprare aziende concorrenti che si trovano indebitate.
Un vero e proprio aiuto di Stato che come tale dovrebbe essere autorizzato dalla Commissione europea, dal momento che, distorcendo il mercato, punisce le aziende che non hanno mai evaso il fisco’.
Per ciò che riguarda il Sannio, sarebbe interessante conoscere in che misura questa povera, sonnacchiosa, austera ed agricola provincia ha fatto rimpatriare i suoi capitali.
Conoscere quanti soldi sono ritornati in provincia darebbe l’opportunità di studiare interessanti dinamiche economiche territoriali.. Emergerà, tra lo stupore di molti, che così poveri, sprovveduti, sonnacchiosi e provinciali, come qualcuno vuol farci credere, non lo siamo affatto’.