Samnites Gens fortissima Italiae

Il Sannita.it

direttore Antonio De Cristofaro

La Fondazione ‘Romano’ incontra Shlomo Venezia sopravvissuto ad Auschwitz

Scritto da il 16 dicembre 2009 alle 18:58 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Venerdì 10 dicembre, alle ore 10.00, presso la Sala Congressi del Gran Hotel Telese in Telese Terme, la Fondazione “Gerardino Romano” ed il suo Presidente, Professore Felice Casucci, incontrano Shlomo Venezia, deportato sopravvissuto all’internamento nel campo di stermino nazista di Auschwitz-Birkenau ed obbligato, durante la prigionia, a lavorare nei Sonderkommando («unità speciali»), squadre composte da internati e destinate alle operazioni di smaltimento e cremazione dei corpi dei deportati uccisi mediante gas zyclon B.
Tali squadre venivano periodicamente uccise per mantenere il segreto circa lo svolgimento della “soluzione finale della questione ebraica. L’incontro è aperto alle scuole e alla cittadinanza tutta della Valle Telesina e agli alunni del Liceo Classico “Pascucci” di Pietradefusi, in segno della memoria della Shoah. Dei componenti dei Sonderkommando ne sono sopravvissuti pochissimi – una dozzina nel mondo – e tra questi Shlomo, l’unico in Italia. Restare in vita per questi testimoni è una sofferenza; Shlomo Venezia, dopo essere uscito dal campo, ha taciuto, vittima di quella ”malattia”, già raccontata da Primo Levi: una sorta di complesso di colpa per essere sopravvissuti. Shlomo ha rotto il silenzio nel 1992 quando ha visto sui muri sempre più croci uncinate.
Il riaffiorare di quei simboli, di quelle parole d’ordine, di quelle idee che avevano generato il mostro dello sterminio nazista ha fatto sì che dal 1992 abbia incominciato a parlare, e quei racconti sono all’origine del libro Sonderkommando Auschwitz, pubblicato nell’ottobre 2007 a cura dell’editore Rizzoli, nato da una lunga intervista filmata rilasciata a Béatrice Prasquier, studiosa di scienze politiche, elemento al centro del mondo universitario ebraico francese e curato da Marcello Pezzetti ed Umberto Gentiloni, nonchè illustrato, con alcune significative tavole di David Olére, artista anche lui appartenuto al Sonderkommando di Birkenau.
Shlomo Venezia è sì testimone dell’orrore e della barbarie, ma la preziosità della sua testimonianza è data dal garbo con cui la propone, una sofferenza mai lenita che egli consegna alla storia perchè, come sostiene Josif Brodskij “Se c’è qualcosa che può sostituire l’amore è la memoria”.
Steven Spielberg ha definito Shlomo “l’icona vivente della Shoah” e Roberto Benigni lo ha voluto come consulente per la realizzazione del film “La vita è bella”. Il 18 febbraio 2008 il Professore Felice Casucci, in qualità di Presidente della Fondazione “Gerardino Romano” consegnava a Shlomo Venezia il premio “In Nuce”. L’istituzione del premio nasceva dall’intenzione di “riconoscere quelle persone che in sé e nella propria opera sintetizzano e riassumono all’umanità i valori fondamentali indispensabili alla rigenerazione di sé stessa”. Il premio “In Nuce” è nato “per” e “con” Shlomo Venezia, il primo ad averlo ricevuto. L’impegno etico e civile di Shlomo Venezia e di sua moglie Marika continui a co(n)/m/muovere…ci “muova” insieme sulle vie dell’amore, di una storia che tutti vorremmo poter raccontare, fatta di piccoli passi, di un riconoscimento reciproco. Rimane altresì vero che ogni fine nella storia contiene necessariamente un nuovo inizio; questo inizio è la promessa, l’unico “messaggio” che la fine possa presentare. L’inizio, prima di diventare avvenimento storico, è la suprema capacità dell’uomo; politicamente si identifica con la libertà umana. “Initium ut esset, creatus est homo” (affinchè ci fosse un inizio, è stato creato l’uomo) – dice Agostino. Questo inizio è garantito da ogni nuova nascita; è in verità ogni uomo (Hannah Arendt).
L’incontro, coordinato dal Professore Felice Casucci, ha l’obiettivo di riflettere, attraverso la testimonianza diretta di un interlocutore privilegiato, sulla tutela dei diritti umani contro i rischi del totalitarismo.
Gli incontri della Fondazione, aperti al pubblico, si svolgono ogni settimana e rappresentano un momento di confronto dialettico con l’intento di contribuire alla crescita del territorio sannita.
telese_terme2

Rispondi

Stampa Stampa
Annunci


Commenti recenti

Associazione IL SANNITA - Via San Gaetano, 22 - 82100 Benevento - P.IVA e C.F. 01755500624