Il Presidente della Gesesa, Nazzareno Fiorenza, replica a quanto dichiarato ieri da Giuseppe Molinaro, dipendente della Regione Campania Servizio Acque, e consigliere comunale di maggioranza, in merito all’utilizzazione delle acque del Biferno per alimentare le contrade nord della città.
“In un’ottica di chiarezza e di rispetto dell’utenza – si legge nella nota – dichiaro che non risulta vero che sarà acquistata altra acqua dal Biferno a servizio della città di Benevento. Molinaro, o chi per esso, non può autorizzare alcunché. E’ solo la società da me presieduta che può, eventualmente, prendere determinate decisioni che al momento si escludono categoricamente.
Infatti, lo stesso Molinaro è a conoscenza del fatto che Gesesa SpA non vuole acquistare acqua per il nuovo insediamento idrico di contrada Piano Cappelle. Quindi, fatta chiarezza sull’oggetto del suo dire, faccio una duplice considerazione: se Molinaro interviene nelle questioni quale dipendente della Regione Campania per vendere acqua alla Gesesa, probabilmente lo fa perché è parte del suo lavoro; se interviene, invece, come consigliere comunale, non ha alcun titolo per autorizzare alcunché, perché bisogna sempre agire nel rispetto di ruoli e delle istituzioni.
Ci chiediamo perché non interviene in qualità di consigliere comunale, ed ovviamente nelle sedi opportune, per discutere seriamente delle questioni delle acque o, ancor più della questione del depuratore e perché esso non viene attivato nella nostra città. Colgo quindi l’occasione offerta dal consigliere di Lealtà per Benevento per comunicare che Gesesa è impegnata in una campagna di razionalizzazione e di risparmio delle acque per non gravare la cittadinanza di ulteriori spese, che potrebbero, invece, derivare dall’acquisto dell’acqua stessa. Anche perché, nel caso di specie, non si è ancora a conoscenza di quante utenze debbano essere servite. Alla luce di tutto ciò, ritengo sia utile non rilasciare autorizzazioni personali, come ha fatto Molinaro e, soprattutto, non rilasciare dichiarazioni superficiali ed infondate”.