Il Commissario per l’Emergenza ai Rifiuti per la Provincia di Benevento e assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto, segue con attenzione le cruciali problematiche di tutti i lavoratori dei Consorzi, degli ex impianti CDR (STIR), e dell’indotto, e si rende disponibile ad un Tavolo di confronto permanente per discutere e affrontare le diverse questioni sul tappeto.
Lo ha dichiarato lo stesso assessore in una nota fatta recapitare in queste ore ai Soggetti che gli avevano sollecitato un incontro finalizzato a discutere le ripercussioni per il territorio locale della nascente Società Provinciale di gestione del ciclo rifiuti. Dopo la nomina da parte del presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, dei Commissari per le Società provinciali di gestione rifiuti nelle persone degli assessori all’ambiente delle cinque Provincia campane, era subito venuta alla ribalta un problema concernente la conservazione dei livelli occupazionali: anche nel Sannio si era discusso nel merito la competenza e la gestione dell’organico operante nei tre Consorzi (BN1; BN2; BN3;), ex impianti CDR, nonché sulla posizione degli altri operatori del settore.
Ora il Commissario e assessore, ribadendo peraltro quanto già dichiarato in Consiglio provinciale sull’argomento, ha voluto rassicurare i Soggetti che avevano chiesto chiarimenti dalla Provincia.
Caro Assessore Aceto,
mi permetto e colgo l’occasione per inserirmi nel dibattito che nei recenti giorni addietro ha visto protagonisti Lei, quale assessore provinciale all’ambiente e commissario ad acta, responsabile in primis della nascita della nuova società provinciale di gestione rifiuti solidi urbani, e il presidente del Consorzio BN 1 Giorgione, su di una questione che rientra tra le mie competenze professionali. Quindi ho ritenuto opportuno intervenire, viste le incomprensioni scaturite, con l’auspicio che un intervento che proviene da chi la questione l’affronta dal lato tecnico, possa ampliare il raggio di discussione.
Lei ora è al centro dell’attenzione politica e sociale, perché Le è stato affidato un compito impegnativo, fatto di grossa responsabilità ma di forte autonomia, e da Lei, dall’amministrazione provinciale di cui fa parte, dipenderà il futuro di un settore ormai alle corde, stremato.
Penso che la reazione del presidente Giorgione, sulla scia di una vostra legittima richiesta, possa essere stata leggermente più carica di tono forse perché c’è stata una carenza, dettata dai tempi ristretti a cui Lei purtroppo è costretto, di un confronto istituzionale che avrebbe fatto meglio capire quale era nel merito il motivo della sua richiesta. Poi è anche comprensibile la reazione di Giorgione perché, come qualsiasi altro presidente di qualsiasi altro consorzio, si sente in dovere di difendere i diritti di lavoratori che stanno vivendo momenti di grande incertezza e preoccupazioni dopo la recente decisione del consiglio di stato. Essi sono gli unici a rischiare grosso in questo momento, ne va del loro futuro, delle loro famiglie, dei loro figli. Sono come dei naufraghi in aperto oceano aggrappati alla zattera, un’onda anomala e per loro può essere la fine.
C’è da sottolineare però che l’agitazione tra i lavoratori dei Consorzi trae origine da un’incontrollata e sconsiderata gestione di chi come presidenti, direttori e quant’altri ricoprivano e ricoprono ruoli di responsabilità, hanno dimostrato poca competenza e una latente attenzione alle risorse interne al gruppo. E’ a me noto che tra i dipendenti dei Consorzi ci sono alcuni che hanno delle competenze acquisite in modo legittimo e con percorsi formativi altrettanto riconosciuti e certificati, che sarebbero tornati utili alla causa solo se se fossero state utilizzate. Cosa mai avvenuta. E’ avvenuto invece che nel corso degli anni siano stati effettuati avanzamenti di livello con la copertura di posti di responsabilità tecnica, ad altri dipendenti che pur non avendo nessun titolo, sono stati motivati da pregresse esperienze accompagnate da pseudo curriculum o semplici attestati aziendali.
Da queste pregresse esperienze che hanno tracciato una strada negativa, oggi è partita la caccia di ognuno a meglio garantirsi nella nuova società che Lei Assessore con grande impegno, responsabilità e senso del dovere sta per far nascere. Quindi a Lei si chiede di essere molto attento e pignolo su questo delicato argomento. I Consorzi non dovranno trasferire all’interno della nuova Società i loro fallimenti o sanciremo un funerale ad una creatura che ancora non è nata.
Sarà sostanziale che tra il nuovo datore di lavoro, la società provinciale, e la componente operativa, l’apparato dei consorzi, si stabilisca una sinergia ed una convergenza che abbia gli stessi obiettivi e persegua le stesse strategie, che sia di chiusura con il recente passato ove ognuno è responsabile di ciò che è successo.
La Saluto augurandole buon lavoro.
Angelo Varricchio – Tecnico Superiore Raccolta Trattamento Smaltimento Rifiuti