Anche la Fai Cisl sannita partecipa allo sciopero generale di otto ore del comparto agricolo proclamato dalle federazioni nazionali per il giorno 17 aprile per protestare contro quanto contenuto nel disegno di legge n. 2187. La mobilitazione è in programma a Roma con presidio davanti alla sede del Ministero del Lavoro in Via Veneto, 56, dalle ore 10.00 alle ore 14.00.
Il disegno di legge – spiega il segretario generale, Alfonso Iannace – nella complessità penalizza il settore agricolo già in forte crisi, soprattutto in merito ai livelli occupazionali, fortemente in calo nel Sannio, il quale se attuato ne uscirebbe fortemente penalizzato.
Lenorme, previste nel disegno di legge n. 2187 in via di approvazione definitiva, sollevano sostanziali questioni, così sintetizzabili:
1 La prima questione riguarda il lavoro accessorio che, regolato dall’art. 70 della decreto l.gs 276/2003, attualmente è limitato alle sole attività agricole di carattere stagionale effettuate da pensionati, e da giovani con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’università o un istituto scolastico di ogni ordine e grado. L’estensione di tale tipologia contrattuale alle “casalinghe” comporta una discriminazione inaccettabile che, oltretutto, farebbe perdere tutele e diritti acquisiti nel corso degli ultimi cinquanta anni.
2 La seconda, invece, è relativa all’art. 74 dello stesso decreto legislativo, in materia di Prestazioni che esulano dal mercato del lavoro. Si tratta, precisamente, delle attività agricole che “non integrano in ogni caso un rapporto di lavoro autonomo o subordinato” attualmente limitate alle prestazioni svolte “da parenti e affini sino al terzo grado, a titolo di aiuto, mutuo aiuto, obbligazione morale senza corresponsione di compensi, salvo le spese di mantenimento e di esecuzione dei lavori”. Con l’ipotesi ora introdotta, si considerano prive di tutele (previdenziali, assistenziali e salariali) le prestazioni svolte da parenti fino al quarto grado di parentela. Una estensione che, in particolar modo nei piccoli centri, può produrre evidente distorsioni.
3 La terza, infine, è da riferirsi agli ammortizzatori sociali ed all’ipotesi di rendere compatibile, anche se in via sperimentale per il 2009, il “lavoro accessorio” con le “prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito”. Ciò provocherebbe profonde distorsioni, disarticolando definitivamente il già precario mercato del lavoro agricolo.
Queste decisioni vengono ulteriormente aggravate dal fatto che come Parti Sociali abbiamo un tavolo aperto proprio sui temi del mercato del lavoro e che le relative richieste presentate al Ministro Sacconi, di apertura di un tavolo, peraltro promesso, a tutt’oggi non hanno ancora trovato adesione.
Il sindacato, non può che raccogliere e rappresentare quest’insieme di difficoltà derivanti da scelte inopportune e non mirate ed organizzare con ampio respiro iniziative e lotte sociali per affermare diritto di cittadinanza e redditi compatibili al sostentamento delle famiglie dei lavoratori agricoli, soprattutto quelli Sanniti, i quali parteciperanno con una foltissima delegazione alla manifestazione del 17 a ROMA’.
Il Segretario Generale
Alfonso IANNACE