A seguito della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania del decreto di rigetto dell’istanza presentata dalla ditta Vocem per la realizzazione di un impianto a biomasse nel comune di San Salvatore Telesino è intervenuto il comitato civico locale:
“La lettura del decreto – si legge nella nota – evidenzia che sono state trascritte tutte le motivazioni che hanno determinato la posizione prevalente negativa e contraria alla realizzazione dell’impianto.
Ma viene confermato che la Vocem potrebbe proporre contro il decreto ricorso al TAR (entro 60 giorni) e al Capo dello Stato (entro 120 giorni). Come Comitati Civici siamo fermamente contrari, e lotteremo anche contro una eventuale richiesta di autorizzazione per un impianto a biomasse.
Le motivazioni restano esattamente le stesse relative al progetto ormai definitivamente bocciato, anche se cambiano i codici CER dei rifiuti destinati all’incenerimento. La nostra regione manca totalmente di una filiera di approvvigionamento di biomasse vergini, e le biomasse, per legge, sono assimilabili ai rifiuti solidi urbani. Ancora una volta quindi non riusciamo ad essere del tutto tranquilli come coloro che, con toni trionfalistici, si dichiarano soddisfatti per il risultato raggiunto.
A questo punto riteniamo che sia davvero indispensabile modificare urgentemente il PRG di San Salvatore Telesino, per impedire definitivamente la localizzazione in zona agricola di impianti comunque potenzialmente nocivi e pericolosi, e che possano arrecare danno all’ambiente o alle attività economiche locali. Pensiamo inoltre che sia necessario discutere pubblicamente con l’assessore all’ambiente, con il sindaco e gli altri amministratori di San Salvatore Telesino per elaborare un progetto da sottoporre all’ABM Vocem.
Il nostro No ad interventi come quelli dell’inceneritore era ed è legato al mancato coinvolgimento dei cittadini e al merito della proposta faticosamente smascherata, ma non certo rivolto a qualunque altro tipo di iniziativa mirata a migliorare il nostro territorio che non abbia il timore del confronto pubblico”.