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direttore Antonio De Cristofaro

Inceneritore di San Salvatore Telesino, SD chiede il Referendum popolare

Scritto da il 15 luglio 2009 alle 10:01 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Sinistra democratica è fortemente preoccupata per l’accelerazione data al progetto di un inceneritore a San Salvatore Telesino e per il silenzio che lo circonda. Ha così organizzato una conferenza, che si terrà venerdì 17 luglio alle ore 18.00 presso Palazzo dei Congressi di Telese, per manifestare il proprio dissenso a questo progetto insieme ai comitati civici impegnati dall’inizio a mantenere accesa l’attenzione su questo problema ancora vivo.

‘L’approssimarsi eccessivamente repentino di una conferenza di servizi – si legge nella nota – necessaria e dovuta perchè molte amministrazioni locali non furono presenti alla prima, richiede una franca presa di posizione da parte di tutte le forze politiche. A tutt’oggi, nessuno partito politico si è ufficialmente espresso nè è intervenuto a riguardo; si sente quindi la mancanza di una discussione pubblica nel merito e maggiormente si avverte il vuoto di una posizione precisa da parte del presidente della Provincia. Il resto, poi, naviga in un’ambiguità che non risulta accettabile.
E’ importante, infatti, avere una chiarificazione riguardante il destino di un territorio a prevalente vocazione agricola, e fiorentemente dedito alla coltivazione di vitigni sempre più pregevoli, minacciato, ora, dall’ombra di un inceneritore.
Tale impianto richiederà necessariamente lo stoccaggio delle scorie solide raccolte e nessuno si è pronunciato sulla locazione di questi siti da un lato, e dall’altro rilascerà nell’atmosfera del telesino tutta la restante quota del peso originario che non sono residui solidi.
E’ infatti noto che il prodotto di una combustione genera sostanzialmente residui solidi e residuo gassoso che non è certo tutto vapor acqueo!!, bensì un fumo contenente svariate sostanze inorganiche presenti nelle biomasse, oltre che i risultati dell’incenerimento dei prodotti chimici usati durante la cultura e dei composti che si vengono a creare, tra cui la diossina (in presenza di cloro); la stima di questo risultato della combustione è dell’ordine di alcune tonnellate al giorno.
Tali preoccupazioni non possono essere archiviate come semplice sindrome Nimby ma ad esse vanno date risposte precise e chiarificatrici. Ogni cittadino deve poter sapere, essere informato e poter decidere sulla base di una informazione chiara è corretta. E’ per questo che riteniamo opportuno e chiediamo un referendum popolare che si pronunci sulle scelte energetiche per il nostro territorio.

Sinistra Democratica del Sannio, chiedendo a tutti la trasparenza negli atti e nelle intenzioni che finora ha tristemente latitato, sottolinea di aver abbracciato la strategia Zero Waste, guardando avanti, così come gli USA di Obama, e condannando ogni tipologia di smaltimento industriale che guarda solo al profitto dovuto agli incentivi e pone solo in secondo piano l’impatto ambientale e sanitario arrecantesi.

La Vocem, come da prassi, proverà a convertire i cittadini alle sue motivazioni con un fantomatico sviluppo economico derivato dall’ economia diretta e indotta di tale impianto, ma ambiente e salute non possono essere messi in vendita!
Le perplessità sull’iter scelto dall’azienda di Bergamo, poi, insieme all’insistenza sul progetto pur avviandosi soltanto con i certificati verdi (e con la possibilità solo successiva di richiedere finanziamenti per smaltire anche CDR) fa pensare ad una convinta questione di principio: non darla vinta al territorio e ad i suoi abitanti!
salvatore_telesino

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