Il consigliere comunale di Benevento, Roberto Capezzone, l’11 luglio scorso ha presentato un’interrogazione per avere delucidazioni su alcuni aspetti tecnici inerenti le misure dei lotti riportate nelle schede allegate ai contratti per la concessione dei loculi comunali che, secondo il consigliere, precluderebbero la corretta realizzazione delle opere funerarie.

Il risposta all’intervento del consigliere, l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Benevento, Luigi Scarinzi, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Chi amministra ha il dovere esclusivo di servire la propria comunità, al di là delle appartenenze politiche, ma l’interrogazione apparsa sulla stampa a firma del consigliere Capezzone rende necessarie alcune precisazioni relativamente alla problematica oggetto dell’interpellanza, ovvero le misure di alcuni suoli cimiteriali per edicole che sembrerebbero, a detta del consigliere Capezzone, non sufficienti per la costruzione dei manufatti.

In seguito alla delibera 52/04, la Giunta Comunale guidata dal Dott. D’Alessandro, prese atto del nuovo Piano Particellare del Cimitero Monumentale, in quanto quelli precedentemente redatti (l’ultimo nel 1987) non erano più corrispondenti allo stato dei luoghi. Con determina IV Settore n° 702/03 si affidava l’incarico all’Agenzia di Cartografia e Tipografia Multimediale di Scalzone Riccardo, che ha redatto il piano, che ha individuato suoli e relative misure approvate in giunta nel 2004 diventando operativo a tutti gli effetti.

Pertanto, è evidente che il Consigliere Capezzone le domande che pone a noi avrebbe dovuto porle ad altri, ma è pur vero che è nostro dovere porre rimedio agli errori posti in essere nel passato, così come abbiamo fatto, stiamo facendo e continueremo a fare, trattandosi di un Piano Particellare assolutamente deficitario.

Gli assegnatari dei suoli stiano tranquilli perché riusciranno ad esaudire le loro legittime aspettative, anzi in sede di discussione dell’interrogazione porteranno in aula consiliare gli atti che dimostreranno di chi sono le reali responsabilità per il ritardo e il disagio venutosi a creare in seguito al non efficace lavoro svolto negli anni 2003 e 2004”.