La seduta di Consiglio Comunale prevista per ieri sera è saltata per la mancanza del numero legale, solo 19 presenze. Ben 54 i punti all’ordine del giorno di cui gran parte riguardavano debiti fuori bilancio. Tutto rimandato alla prossima seduta.
“Mio malgrado sono costretto a registrare l’ennesimo strappo istituzionale perpetrato dall’opposizione consiliare a danno degli interessi della città”. Così il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha commentato l’esito della seduta di Consiglio Comunale di ieri chiusa anzitempo per la richiesta di numero legale avanzata dal centrodestra.
“All’avvio della seduta – ha detto il sindaco – quando era già evidente, per le annunciate assenze di alcuni consiglieri della maggioranza (assenze comunicate dal Presidente Izzo alla conferenza dei capigruppo), che sarebbe occorsa la presenza dell’opposizione per garantire i lavori del Consiglio, gli esponenti del centrodestra non hanno esitato a dividersi per dare così il via alla seduta. Un gesto che il Presidente del Consiglio, Giovanni Izzo, ha salutato come espressione di senso di responsabilità. Pochi istanti e la realtà dei fatti ha dimostrato quanto, invece, covava sotto l’iniziale presa di posizione: una divisione interna al centrodestra che veniva messa in scena pubblicamente, mortificando le istituzioni e l’intero Consiglio comunale.
Una sorta di schizofrenia politica, incomprensibile ai cittadini, e estranea alla buona politica ed al buon governo: in pochi attimi la minoranza si manifesta nelle forme dottor Jekyll rispondendo positivamente all’appello, ed un attimo dopo diventa mister Hyde chiedendo la verifica del numero legale che essa stessa aveva garantito.
Inaccettabile questo atteggiamento di fronte ad un importante argomento come i debiti fuori bilancio che oggi apparivano all’ordine del giorno: debiti contratti per la quasi totalità negli anni precedenti all’insediamento di questa maggioranza e riconducibili finanche alle amministrazioni precedenti a quella guidata da Sandro D’Alessandro.
Una pantomima, un regolamento di conti, una sfida interna al Pdl, che non può essere pagata dalla città.
E’ vero che ciascuna maggioranza ha il dovere di garantirsi autonomamente la propria agibilità, ma dovere imprescindibile di ogni consigliere, e di ogni forza politica seria, è innanzitutto quello di non piegare ai propri interessi la cosa pubblica.
L’imperativo è non offendere le regole e la casa comune: mai prima d’oggi avevamo assistito ad un atteggiamento del genere!
I debiti di cui discutevamo oggi erano stati prodotti dal cattivo governo in anni di gestione di centrodestra e che la mia maggioranza ha ritenuto, con grande senso di serietà, di portare in Consiglio, alcuni anche dopo 10 anni di non curanza amministrativa.
Molti di quei debiti erano stati prodotti dagli ex assessori, oggi consiglieri di opposizione: gli stessi che hanno deciso per l’ennesima volta di rifuggire il confronto.
La mia amarezza nasce anche dal fatto che in assenza di un interlocutore serio per la maggioranza, i cittadini, e non sono pochi, che per ragioni politiche si sentono rappresentati dal centrodestra, non hanno oggi in Consiglio Comunale a Benevento alcuna rappresentanza”.