La UIL di Benevento comunica che la Benfil srl di Airola, con comunicazione inviata a CGIL-FILTEA, CISL-FEMCA ed UIL-UILTA, nonché alla RSU ed all’Unione Industriali di Benevento, ha dato il via all’apertura della procedura di mobilità per n. 134 lavoratori, ai sensi della legge n. 223 del 1991.
Tuttora, tali lavoratori si trovano in cassa integrazione e lo saranno sino a tutto il 30 novembre 2009.
Così la Benfil srl giustifica il provvedimento: “La Società aveva preventivato un piano di risanamento che prevedeva la cessazione di alcune unità produttive situate nel nord Italia, con conseguente rilancio dell’unità produttiva più moderna ed efficiente di Airola; ma la crisi economica degli ultimi mesi ha procurato una contrazione netta dei consumi e delle relative commesse, provocando di conseguenza un’eccessiva offerta di prodotti provenienti dai paesi Emergenti (Cina, Pakistan, India, ecc.) a prezzi bassissimi. Pur volendo considerare una riduzione delle attività produttive con una riduzione di personale, non vi sono le condizioni di competitività sul mercato, per i motivi sopraesposti. Tutto ciò non permette il prosieguo dell’attività produttiva alla scadenza del suddetto periodo di Cigs. Tanto premesso si ritiene di non poter adottare misure idonee a porre rimedio alla predetta situazione e ad evitare, in tutto o in parte, la dichiarazione di mobilità”.
Intanto, va aggiunto che il comune di Airola vorrebbe dar corso ad una riconversione degli insediamenti industriali poiché è giunta una manifestazione di interesse da parte di un’azienda che opera nel campo dell’imbustamento e della distribuzione della corrispondenza. Anche se, questa opzione, non garantirebbe il reimpiego di tutte le unità lavorative in servizio presso la Benfil, ma solo parte di esse.
Il segretario generale della UIL di Benevento, Fioravante Bosco, tiene ad aggiungere: “Il tentativo posto in essere dal sindaco di Airola Biagio Supino è encomiabile ma non può essere considerato risolutivo della grave situazione occupazionale scaturente dalla crisi del polo tessile. Inoltre, il problema non si risolve qui, ma deve essere portato in discussione a livello nazionale e segnatamente presso il Ministero dello sviluppo economico. Difatti, il problema relativo alla disponibilità dei locali tuttora occupati dalla Benfil srl non si può risolvere con un atto d’imperio, ma deve essere governato intelligentemente ad evitare irrigidimenti che possono far saltare il nuovo insediamento lavorativo. Comunque sia, la discussione sarà lunga e complicata, anche perché non si potrà accettare a cuor leggero l’uscita definitiva dalla produzione di oltre 60 lavoratori”.