Il gruppo consiliare “Da sempre per Cerreto” evidenzia l’imperizia del sindaco per la mancata presentazione della relazione programmatica.
“In occasione del primo Consiglio comunale tenutosi il 25 giugno scorso – scrive in un nota- il neo sindaco Santagata non aveva presentato alcuna relazione programmatica assicurando che l’avrebbe fatta pervenire in tempi brevissimi ai capigruppo in modo da poter poi procedere alla discussione nel successivo Consiglio Comunale.
Ebbene, sembra superfluo sottolineare che i capigruppo non hanno ricevuto alcuna relazione programmatica, che l’assise è stata convocata per lunedì 13 luglio, che della possibilità di discutere su uno dei più importanti strumenti di indirizzo politico-amministrativo di un’amministrazione neanche l’ombra!!
Ciò appare tanto più grave se si pensa che ad oggi non è dato sapere qual è il progetto amministrativo di questa maggioranza, visto che durante la campagna elettorale “lorsignori” si sono guardati bene dallo spendere una parola rispetto al programma, non avendo molto probabilmente nessuna idea in comune o forse, più semplicemente, non avendo alcuna idea.
Di fronte a tale ulteriore mortificazione delle intelligenze dei cerretesi, il gruppo consiliare “Da sempre per Cerreto” ribadisce con forza che se la mancanza di un progetto complessivo per la guida di un paese è ingiustificabile per una coalizione che si candida a guidarlo, una volta che questa sia diventata maggioranza tale mancanza è e resta addirittura intollerabile!
Allo stesso modo è inspiegabile la mancata assegnazione delle deleghe agli assessori comunali, con la presunta giustificazione che il Sindaco deve prima rendersi conto delle competenze di ognuno. Se questa fosse la reale motivazione diventa legittimo chiedersi che criterio il Sindaco e la maggioranza abbiano adottato per definire gli assessorati…e quali siano le competenze specifiche di alcuni assessori designati… staremo a vedere!
A maggiore gravità si osserva che alcuni atteggiamenti del Sindaco Santagata ( condivisi dalla maggioranza ? ) di palese insofferenza nei confronti dei cittadini, che hanno il solo torto di non pensarla come lui, costituisce mortificazione ben più grave dell’intera cittadinanza… e allora la domanda sorge spontanea: “il nostro” ritiene di essere Sindaco solo delle persone che lo hanno eletto oppure deve imparare a rispettare con dignitoso silenzio le idee degli altri?
Forse questi atteggiamenti spiegano perché al consenso non è seguito l’entusiasmo e già adesso, dopo un solo mese, si intravedono i primi pentiti e i primi rimpianti”.