Dopo la scuola di Sangiuliano adesso è una piccola Prefettura a crollare: gli Ambientalisti chiedono il risanamento delle Opere Pubbliche e la Sicurezza dei cittadini, ma lo Stato finanzia soltanto opere fararaoniche.
Pare che 8 milioni siano le abitazioni a rischio sismico in Italia, ma neanche gli Edifici Pubblici se la passano tanto bene: tragicomica ed emblematica la vicenda della Prefettura dell´Aquila.
Il Prefetto ha paura del terremoto, allora fa una perizia statica, la perizia é lapidaria: la Prefettura di Stato, centro di ogni funzione pubblica, é a rischio sismico. In un paese normale lo Stato sarebbe intervenuto ad horas (magari col Genio Militare), in Italia no, nella Finanziaria del 2008 mancano i fondi (pochi spiccioli), quindi si aspetta il 2009. Puntuale, però, il terremoto abbatte la Prefettura (per fortuna ….. di notte) e ora lo Stato si arrangia in una roulotte (ivi compreso Berlusconi col casco da pompiere …..ma la finanziaria 2008 stanzia ben 1.300 milioni di euro a fondo perduto per un improbabile Ponte sullo Stretto di Messina …..!)
Se moltiplichiamo questo piccolo esempio per miliardi di altri casi, abbiamo il quadro di un Paese Schizofrenico, il quale, da una parte, lascia “scarrupare” le strutture esistenti e funzionanti, dall´ altra investe le sue (scarse) risorse finanziarie in faraoniche opere più o meno futuribili (spesso non necessarie e dannose).
Allo stato le futuribili opere finanziate sono: Ponte sullo Stretto di Messina), tutta la Rete delll’ Alta Velocità, il Terzo Valico Milano-Genova, l´ Autostrada Brescia-Bergamo-Milano, l’ Autostrada Pedemontana (Bergamo, Lecco, Monza, Milano, Como e Varese), l´ Autostrada Tirrenica, la Statale Jonica Taranto- Reggiocalabria, l´EXPO di Milano, ecc.
Le strutture esistenti da risanare sono:
• 80.000 Edifici Pubblici a rischio sismico (22.000 le sole Scuole)
• gran parte della Rete delle Strade Secondarie
• tutta la Rete delle Ferrovie Locali (materiali fissi e carrabili)
• tutta la Rete degli Acquedotti (perdono il 50 % dell´ acqua)
per non parlare, poi, dei 5.000 Comuni a rischio (idrogeologico) di frane, alluvioni e catastrofi simili.