‘Ho deciso di festeggiare questa vittoria elettorale nella mia città, dove ho trovato un affetto e una solidarietà umana e politica che non mi aspettavo’. Questo il primo commento del neo europarlamentare PdL, Clemente Mastella, alla conferenza stampa che si è tenuta stamani all’Hotel President dove, circondato dai fedelissimi e dai parlamentari Nunzia De Girolamo e Mino Izzo, ha parlato della sua elezione al Parlamento di Strasburgo.
‘Un successo straordinario – ha dichiarato fiero il leader dell’Udeur – per certi versi inaspettato, soprattutto da quelli che mi davano politicamente per morto. Ho dimostrato, invece, che non era così. Sono stato in apnea per un periodo ma sono stato recuperato dall’affetto e dalla solidarietà che mi ha dimostrato la città e la provincia. Grazie ai 113 mila voti, di cui 23 mila raccolti nel Sannio, ho riconquisto un ruolo da protagonista sulla scena politica.
In Campania, sono stato il più votato dopo Berlusconi. Solo a Benevento e all’Aquila il PdL ha superato il 50%.
Devo ringraziare il Popolo della Libertà che mi ha accolto, ma precisare che ho corso da solo, senza apparati e potere, come i ciclisti di una volta con il copertone a tracolla, facendo anche 15 comizi al giorno e spesso con il timore di non essere bene accolto. Invece ciò non è accaduto. Una bella soddisfazione che mi ripaga di tante difficoltà e umiliazioni che ho dovuto subire. Sono un caso di “piccola resurrezione” o di “vittoria di un referendum sulla mia persona”’.
Chiara la frecciata al sindaco Fausto Pepe, definito dal segretario del Campanile, uno ‘spretato’, uno che, ‘spogliatosi dei paramenti, parla male della sua religione’. Nel 2006 – ha seguitato Mastella – l’abbiamo condotto alla vittoria, da solo non sarebbe riuscito nemmeno a diventare consigliere comunale. E’ legittimo fare scelte diverse, ma sempre nel rispetto della vicenda umana delle persone. Adesso, alla luce dei risultati ottenuti in città, il primo cittadino se ne deve andare a casa. Così, come si deve andare al voto alla Provincia. La vicenda Cimitile non c’entra. Non ci sono più le condizioni per governare’. Da quanto emerso dalle risposte date ai giornalisti non è detto che l’Udeur si sciolga nel Pdl. ‘Se ciò dovesse avvenire – ha spiegato l’ex ministro alla Giustizia – rappresenterò l’ala cattolica e moderata del partito di Berlusconi.
Dal punto di vista politico non ho alcuna intenzione di andare in esilio, adempirò al mio mandato parlamentare, mettendo al primo posto le ragioni del sud. Il Sannio merita risultati, una sinergia tra i vari rappresentanti politici per costruire una classe dirigente alternativa al centrosinistra per affrontare così la grande sfida delle Regionali del prossimo anno, per le quali il leader di Ceppaloni non ha escluso di voler presentare il simbolo anche tenendo conto del sistema elettorale.
di Adriana Francesca