Circa quarantamila persone hanno “invaso” pacificamente Fragneto Monforte dove oggi si è concluso il XXIII Raduno Internazionale delle Mongolfiere, promosso ed organizzato dall’Amministrazione comunale.
“Il tempo – dice il sindaco, Raffaele Caputo – è stato clemente ed ha consentito alle migliaia di curiosi ed appassionati, tra cui tantissimi bambini, di assistere ai voli mattutini e pomeridiani dei trenta equipaggi delle mongolfiere provenienti da ogni parte del mondo”. “Nella giornata conclusiva – aggiunge poi il primo cittadino – ho anche invitato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a venire a Fragneto e volare con noi ancora piu’ in alto. So che era logisticamente difficilissimo o, addirittura, improbabile, ma siamo contenti che abbia ricevuto il nostro invito e chissà, che già nel prossimo raduno, non possa farci una sorpresa onorando la nostra comunità e l’intero Sannio per una della manifestazioni più originali che si organizzano al Sud”.
Ma Fragneto Monforte non è stato per quattro giorni solo un raduno internazionale delle mongolfiere: dibattiti, premi, esibizioni folcloristiche, spettacoli, e convegni hanno arricchito il programma del ventitreesimo raduno. Suggestiva è stata la conferenza sul tema “UFO e vita intelligente nel sistema solare” con gli interventi degli esperti nazionali, Ennio Piccaluga, ed Angelo Carannante. Con l’ausilio di video inediti, proiezioni, foto e filmati, i due studiosi hanno rapito l’attenzione del pubblico presente relazionando le antiche civiltà terrestri con possibili attività intelligenti sul pianeta Marte. Per Piccaluga, autore del libro “Ossimoro Marte” e direttore della rivista specializzata “Area di Confine”, spiegare questi “misteri”, che affascinano da sempre l’umanità non è cosa facile ma nemmeno impossibile: “Molti credono che la vita intelligente su Marte – ha spiegato Piccaluga – non ci sia mai stata. Ad affermarlo sono eminenti scienziati, oltre ai portavoce degli Enti Spaziali NASA ed ESA. Ma sostenere un tale tesi non è sinonimo di veridicità della stessa. L’aspetto più intrigante di questa, ormai ultradecennale, diatriba scientifica è il suo profondo impatto psicologico collettivo”. Sulla stessa lunghezza d’onda Carannante, collaboratore della rivista “Area di Confine”: “Non si tratta di un argomento per esaltati – ha aggiunto – la materia ufologica ha un ‘cover up’ straordinariamente efficace e ferreo”.