Come mai il Pd non scende in piazza con i precari? Perché la piazza non è più lo spazio politico del centro sinistra? Questa domanda serpeggiava all’interno del corteo che stamani ha percorso la città al fianco delle precarie e dei precari della scuola.
Protestare contro i tagli del governo Berlusconi, sostenere il sapere, i diritti, la conoscenza, ribadire la centralità del lavoro, difendere la Costituzione repubblicana dal tentativo di delegittimazione da parte del presidente del Consiglio, forse non sono più argomenti che interessano il Pd, troppo preso dal proprio dibattito congressuale?
Certo è che questa posizione aventiniana unita ai ringraziamenti che invece vengono espressi dal presidente Cimitile al ministro Alfano o dalle richieste di collaborazione con la PdL che vengono dal deputato Boffa, lascia strane ombre sulle strategie del Pd. Sembra quasi, ormai, che il governare (gli enti locali) debba implicare necessariamente l’essere consociativi con il Governo e che non lasci più spazio nemmeno alla difesa delle posizioni politiche che la Sinistra nel suo insieme deve rappresentare.
La piazza, comunque, non ha fatto mancare la sua accorata protesta nei confronti di chi continua a delegittimare la nostra Costituzione repubblicana, in difesa dei diritti, in difesa della democrazia, in difesa del diritto al lavoro ed allo studio. La società civile, le persone che ancora hanno voglia di lottare e difendere i propri diritti, e non di chiedere favori, ci sono ed a questi deve andare la nostra vicinanza tutta la nostra solidarietà.
Massimiliano Bencardino
Sinistra e libertà del Sannio