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Festa della Libertà, Berlusconi: pronta la legge sulla separazione delle carriere

Scritto da il 11 ottobre 2009 alle 18:58 e archiviato sotto la voce Politica, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

STAMPA – Le critiche rivolte dalla stampa italiana e straniera al presidente del Consiglio diffamano l’Italia agli occhi del mondo e danneggiano le sue esportazioni.
Lo ha detto oggi Silvio Berlusconi dal palco della festa del Pdl a Benevento.
“Le accuse sui giornali italiani e certa stampa estera sputtanano non solo il Presidente del Consiglio, ma anche la nostra democrazia e il nostro paese”, ha detto il premier: gli attacchi finiscono per colpire anche “i nostri prodotti, che invece devono avere un’immagine dell’Italia bella, forte e pura e non inquinata da tutto ciò che si dice sui giornali in queste settimane”.
GIUSTIZIA – Nel suo intervento a tutto campo, aperto con una serie di barzellette e conclusosi come sempre sulle note di “Meno male che Silvio c’è”, Berlusconi si è concentrato sul tema della giustizia, attaccando nuovamente i giudici della Consulta che settimana scorsa hanno dichiarato incostituzionale il Lodo Alfano – la legge blocca-processi per le quattro più alte cariche dello Stato – e il giudice civile estensore della sentenza che ha condannato Finivest a risarcire la Cir di Carlo De Benedetti con 750 milioni di euro.
Bocciando il Lodo, la Corte Costituzionale si è dimostrata sleale verso il Parlamento e ora “qualcosa dovremo fare”, ha detto Berlusconi, senza elaborare ulteriormente sui suoi propositi.
Il Lodo Alfano, è tornato ad argomentare il premier – accoglieva infatti tutti i rilievi mossi dalla Corte costituzionale contro una precedente legge sullo scudo penale, bocciata nel 2004, e ciononostante è stato dichiarato incostituzionale da una Corte “con 11 giudici di sinistra”.
Sul giudice Raimondo Mesiano, che ha presieduto il processo civile sul Lodo Mondadori, “se ne sentiranno venir fuori delle belle”, ha promesso il premier.
Berlusconi ha poi annunciato l’imminenza della riforma del processo penale. “Abbiamo allo studio, ma è pronta, la riforma del processo penale con la separazione dei giudici che devono giudicare dagli avvocati dell’accusa”.
Si tratterebbe a suo dire di una misura “fondamentale” che stabilirà la piena parità tra difesa e accusa nei processi, dove ora i pubblici ministeri avrebbero un vantaggio.
Berlusconi ha poi annunciato che il ddl sulle intercettazioni, in discussione al Senato, introdurrà delle norme che le permetteranno soltanto per reati gravi.
Novità anche in tema di carceri: il premier ha detto che disporrà un piano per creare in meno di due anni nuove prigioni per 20.000 detenuti e superare l’emergenza sovraffollamento.
“Mercoledì con Alfano metteremo a punto un piano per realizzare in meno di due anni carceri civili dignitose per 20.000 posti”, ha detto Berlusconi. “Così l’Italia tornerà ad essere uno stato civile”.
berlusconi

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