“Alla luce dei risultati di questa tornata elettorale è giusto fare una riflessione generale sul risultato politico che si è avuto”. Lo ha dichiarato Giuseppe Addabbo, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. ‘Nel nostro paese – si legge nella nota – oltre due milioni di persone hanno votato a sinistra, ma non avranno voce in Europa a causa delle scelte negative messe in campo dai vertici dei partiti della sinistra italiana. Dico questo da dirigente di partito della sinistra: non uso, come fanno in tanti, toni ironici e sufficienti soprattutto quando si parla della sinistra “radicale”, perché questi atteggiamenti non hanno mai aiutato a capire alcuni spostamenti elettorali e politici.
I due partiti della sinistra sono gli unici ad aver aumentato i loro voti in termini assoluti, circa 800 mila. Ma tutto questo non è per niente sufficiente. Oggi è evidente l’incapacità della sinistra a rappresentare gli interessi diffusi e di cambiamento politico sociale. La politica dei partiti è sempre più lontana dalla società proprio quando più necessario sarebbe il ruolo della stessa per affrontare le emergenze del paese. In questo contesto la sinistra non sa più leggere e interpretare la realtà sociale che le sta intorno, non è più in grado di costruire una visione e una narrazione della sofferenza e dei disagi sociali”.
“Serve una politica nuova che deve unire rappresentanza, movimenti e società civile. Un modo nuovo di agire politicamente, in cui non ci sia diversità tra forma e sostanza, tra mezzi e fini. Ora le forme della politica della sinistra sono percepite come non molto diverse da quelle degli altri partiti, e questo provoca sofferenza e distacco”.
“L’obiettivo è sempre quello di ricostruire una politica nuova e una sinistra sociale, solidale, ambientalista, pacifista, plurale, unitaria capace di incidere sulla politica italiana, europea ed anche locale. Così come è fondamentale, nella nostra Regione e nella nostra Provincia ricostruire e consolidare un dialogo costruttivo nel centro sinistra a partire dai programmi. Non dobbiamo ridurci alla marginalità ma essere un motore indispensabile per una nuova alleanza politica e sociale, democratica e progressista”.