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Italia Langobardorum, Raffaele Del Vecchio vicepresidente

Scritto da il 10 ottobre 2009 alle 18:23 e archiviato sotto la voce Attualità, Politica. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Raffaele Del Vecchio, Assessore alla Cultura e Vicesindaco della Città di Benevento è stato nominato Vicepresidente dell’Associazione “Italia Langobardorum”, con sede in Spoleto, costituita tra i comuni di Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio, Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento e Monte Sant’Angelo, candidati per l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Il ruolo di Presidente sarà ricoperto, fino alla primavera del 2010, da Attilio Vuga, Sindaco di Cividale del Friuli e Raffaele Del Vecchio è stato già nominato suo successore.
Intanto l’iter per la candidatura sta proseguendo.
Il 5 e 6 ottobre scorsi l’Assessore Del Vecchio, accompagnato da Rino Vitelli e Pasquale Palmieri, insieme alla dottoressa Luigina Tomay, funzionario responsabile della sede di Benevento della Soprintendenza ai Beni Archeologici e al professore Marcello Rotili, componente del Comitato Tecnico Scientifico della candidatura, hanno partecipato presso il Ministero per i Beni e le Attività culturali ad una riunione della rete longobarda convocata dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali e dedicata all’aggiornamento del dossier scientifico ed all’ulteriore sviluppo del Piano di Gestione.
Due le assi portanti del lavoro dei gruppi di esperti coinvolti nella rielaborazione e implementazione dei documenti: da un lato, l’analisi e l’approfondimento dei suggerimenti tecnico-scientifici forniti nei mesi scorsi dall’ICOMOS (ente ispettivo dell’UNESCO); dall’altro lato, la verifica sullo stato di avanzamento e sull’aggiornamento dei progetti di sviluppo culturale e socio-economico dei territori della “rete” previsti dal precedente Piano di gestione, che mantiene inalterata la propria validità.
Alla fine della riunione la dottoressa Angela Ferroni ha dichiarato: “Nonostante il complesso iter della candidatura seriale “Italia Langobardorum”, dovuta anche alla vasta articolazione del sito proposto per collocazione geografica e politica dei luoghi coinvolti, il progetto sta procedendo e ci avviamo alla fase conclusiva per ripresentarlo a Parigi. E’ fondamentale, dunque, in questo momento, mantenere vivo l’entusiasmo. Quella intrapresa – prosegue la responsabile dell’Ufficio Lista Unesco del Ministero dei Beni Culturali – è un’esperienza importante ed innovativa di gestione dei beni artistico-monumentali, che dà concretezza alle riflessioni internazionali più recenti che attribuiscono al patrimonio culturale un ruolo significativo nei modelli di sviluppo sostenibile fondati sulle identità locali. In tal senso, al di là dell’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, una grande importanza riveste il Piano di Gestione, elaborato per la candidatura ed ormai in attuazione dall’inizio del 2008. Grazie a tale strumento, infatti, si stanno portando avanti non solo obiettivi ed azioni volti ad accrescere e promuovere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale ereditato dalle gentes longobarde, ma anche programmi di valorizzazione integrata di tutte le risorse culturali e naturali, materiali ed immateriali, che caratterizzano i territori compresi nella candidatura, al fine di rafforzare i locali processi di sviluppo socio-economico”.
Previsti nuovi incontri di rete già a partire da questo mese.
“Sono onorato – ha commentato Del Vecchio – del prestigioso incarico conferitomi dal CDA dell’Associazione “Italia Langobardorum” e ringrazio Fausto Pepe per la fiducia accordatami, che ripagherò con impegno e passione. Quando, nella prossima primavera, la nostra Città assumerà la presidenza dell’Associazione, sarà necessario mettere in campo le nostre migliori risorse intellettuali e tecniche, il cui prezioso contributo sono certo non mancherà.
La valorizzazione dei beni culturali è una delle più concrete opportunità di crescita per il nostro territorio e vorrei che la convinzione e la passione necessarie per sostenere una candidatura UNESCO si trasferissero con pari forza a tutti i settori dell’Amministrazione comunale e ai nostri concittadini, poiché ad essere candidata non è solo la chiesa di S. Sofia, con il suo pregio artistico e monumentale, ma anche la qualità e la civiltà del contesto urbano in cui essa vive.”
Del_Vecchio_Raffaele

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