La segreteria provinciale della UIL Federazione Poteri Locali di Benevento, in riferimento all’attacco sferrato nei confronti della mensa scolastica del Comune di San Giorgio la Molara (BN), ricorda al primo cittadino Luigi Antonio Vella che ha fornito notizie sulle tre dipendenti in violazione della privacy.
Le tre dipendenti hanno acciacchi vari, peraltro ben documentati presso il Suo Ente, dove giacciono richieste per essere sottoposte a visita dal medico del lavoro oltre che certificati di ricoveri ospedalieri avvenuti non più tardi di un paio di mesi fa.
La certificazione medica può fugare qualsiasi dubbio sulla “non” pronta guarigione di quelli che definisce “veri ammalati”. Il Suo attacco offende la dignità di quelle stesse persone che, fino al mese di luglio scorso, hanno consentito di fornire, ai figli di tutti, i servizi di mensa scolastica e di accompagnamento degli alunni sugli scuolabus.
Le predette lavoratrici hanno eseguito più di 10 ore di lavoro al giorno, ordinate in dispregio a tutte le norme che regolano la materia. Eppure parliamo di un ente pubblico e di un primo cittadino Avvocato!
Altra cosa da ricordare al primo cittadino è che il personale impegnato nella mensa è composto – per Sua disposizione – da quattro unità e non cinque come scrive, nonostante che da quest’anno al servizio mensa si siano aggiunti gli studenti del primo anno della Scuola Secondaria!
E’ semplice scaricare le proprie responsabilità su quel “bieco” apparato di cui si dispone bendandosi gli occhi per non guardare in faccia la realtà e salendo spontaneamente su di una croce.
Dove era il primo cittadino quando il bieco apparato con enorme difficoltà si faceva in quattro per assicurare quei servizi che grazie ad esso costituivano vanto per l’Amministrazione? Allora nessun articolo è stato scritto. Da tempo si portavano alla Sua attenzione le difficoltà nelle quali versava quel personale, che oggi attacca ingiustamente.
Tre persone non più in tenera età e con qualche malanno di troppo, che Lei conosce bene e che non possono essere sbattute sulle pagine di un giornale.
Una di queste poteva essere collocata in pensione dalla Sua Amministrazione ben due anni fa per raggiunti limiti di età: ma la sconsigliò perché era ancora utile al servizio! Un’altra è stata il prezzemolo buono per ogni ministra e per sostituire all’occorrenza tutto e tutti: deve lavorare solo per altri due mesi, ma ancora non si sa come sostituirla. La terza, con tutte le sue difficoltà, per ben 5 mesi ha sostituito il cuoco ricevendo da Lei stesso i complimenti ed uno speciale ringraziamento per l’ottimo risultato raggiunto e per la soddisfazione manifestataLe dai genitori di quei piccoli che tutti dobbiamo proteggere.
Chi deve affrontarli questi problemi? Solo quel bieco apparato o chi è stato investito per espletare la funzione pubblica, di cui tanto si parla?
Non è la mensa a tingersi di giallo, ma qualcuno a vestirsi di nero, come quel pulcino che piangeva dicendo: “Ce l’hanno tutti con me!”.