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direttore Antonio De Cristofaro

Provincia, una formazione professionale che produca effetti concreti e duraturi, senza sprechi di risorse

Scritto da il 10 aprile 2009 alle 11:03 e archiviato sotto la voce Primo Piano, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Una formazione professionale che produca effetti concreti e duraturi, senza sprechi di risorse: questo l’impegno assunto stamani alla Rocca dei Rettori dal Tavolo di partenariato per la redazione del Piano gestionale della delega concessa dalla Regione alle Province per la formazione professionale e centri per l’impiego. La convinzione è stata unanime su tale impostazione. Alla riunione hanno partecipato il presidente e l’assessore al lavoro della Provincia, Aniello Cimitile e Nicola Augusto Simeone, le Segreterie provinciali di CGIL, CISL, UIL, UGL, gli organismi dirigenti delle Associazioni degli industriali, degli artigiani, degli operatori agricoli, della Camera di Commercio, la Consigliera delle pari opportunità, il Provveditorato agli studi, l’Associazione dei disabili. Presenti il dott. Luigi D’Antonio, funzionario regionale dell’Autorità regionale della Regione FSE 2007/2013, e il dirigente delle politiche del lavoro per la provincia, dott. Luigi Velleca Compito del Tavolo è quello di presentare entro il prossimo 24 aprile un Piano organico alla Regione che ha assegnato al Sannio circa 12 milioni di Euro, sui 250 complessivamente disponibili per tutta la Campania , per gli interventi in materia di: 1) formazione iniziale; 2) formazione per l’apprendistato; 3) servizi di base ed avanzati erogati dai Centri per l’Impiego.
Il Tavolo si è aperto con l’intervento del presidente Cimitile che ha ringraziato la Regione per questa operazione di decentramento. La Provincia , come ente di programmazione intermedio, nel contesto della gestione dei finanziamenti europei 2007-2013, considera strategico il tema della formazione – ha detto Cimitile: l’obiettivo è dare vita – secondo il presidente – ad un Sistema sannita che sappia ragionare in tema di grandi obiettivi senza interventi a pioggia. La Provincia – ha concluso Cimitile – auspica contributi propositivi e concertazione per gli interessi del nostro territorio, dei nostri lavoratori e dei nostri giovani.
Come ha spiegato Velleca, il Tavolo ha il compito di ascoltare il territorio: ciò significa chiamare le associazioni datoriali ed imprenditoriali e dei lavoratori, le associazioni dei disabili per costruire una strategia d’intervento da qui al 2013 Sono quindi cominciati gli interventi.
Luigi D’Antuono ha detto che la provincia di Benevento ha già dimostrato di saper intervenire per la delega: ma per spendere al meglio le risorse destinate al territorio, la formazione deve deciderla il territorio: il Piano di programmazione sarà scritto in base alle esigenze di ogni Provincia.
Il direttore di Confindustria dottor Sergio Vitale ha presentato un documento ufficiale che risulta articolato su varie linee anche per facilitare, attraverso opportuni controlli, le ricadute reali sul territorio attraverso una reale formazione finalizzata alla occupabilità. Confindustria ha individuato filoni di intervento in settori oggi in crisi e in quelli emergenti come l’agroindustriale, le energie rinnovabili, l’aerospazio ed il turismo legato anche al recupero dei centri storici – e, quindi, all’edilizia. Per quanto riguarda la gestione del sistema, ha detto Vitale, occorre un maggiore raccordo tra i Centri per l’impiego e l’Università, le scuole e le organizzazioni datoriali. Confindustria infine propone la costituzione di una Cabina di Regia in sede di Provincia che possa effettivamente esaminare progetti che siano realmente finalizzati a questi obiettivi.
Donato Scarinzi di Confartigianato ha evidenziato come la esigenza principale delle aziende del manifatturiero è avere giovani qualificati: quelli sanniti, però, non vogliono più farlo. La stessa formazione deve essere rivista in funzione di molta pratica in più e molta teoria in meno. Serve molta attività di stage e di pratica sul campo, direttamente presso le aziende; e va fatta, soprattutto, – ha concluso Scarinzi – una azione di sensibilizzazione perché i giovani di oggi sono completamente disinteressati da determinate tipologie di lavoro.
Filippo De Blasio della Confcommercio ha raccomandato per coniugare la formazione alla vocazione del territorio, mirata alle reali esigenze coinvolgendo le organizzazioni datoriali ed imprenditoriali ed i lavoratori.
Mariano De Luca in rappresentanza delle Associazione dei disabili ha richiamato la particolare attenzione sulle categorie deboli che devono poter contare su percorsi distinti.
Mario Grasso della CIA ha auspicato un regolamento interno di funzionamento del Tavolo d ha chiesto una buona analisi del territorio per capire le esigenze reali ed evitare gli errori del passato. E’ necessario sapere cosa di nuovo c’è sul nostro territorio e fare massa critica per favorirne lo sviluppo.
Masone dell’Ufficio provinciale scolastico ha richiamato l’integrazione della formazione con l’istruzione ed ha auspicato che la formazione sia affidata in modo serio e da enti abilitati.
Penna dell’UGL ha affermato che occorre discutere sui criteri di accesso alla formazione, riferimento a chi e a quale categoria, tenendo conto anche della situazione occupazione che c’è in questo momento, al di là dei controlli e della gestione. E soprattutto – ha proseguito Penna – è importante avere tempi certi con scadenze precise di lavoro.
Adele Rossi della Cisl ha evidenziato che il 70% circa delle risorse finanziaria va destinato alla gestione della macchina burocratica: si tratta di un pericolo per la riuscita dell’operazione, perché se è vero che senza gambe non si va da nessuna parte, ma occorre fare in modo che le risorse non vadano sprecate.
Rosita Galdiero della CGIL ha auspicato la massima cooperazione tra le Istituzioni e i soggetti sociali per costruire strategie comuni.
Ha concluso l’incontro Provincia/Partenariato Nicola Augusto Simeone il quale ha ricordato che si tratta di una occasione unica ed ormai ultima perché non solo per la prima volta le Province hanno delega piena su lavoro, e formazione primaria, ma anche si tratta dell’ultima opportunità offerta al territorio in quanto le risorse europee cesseranno con il 2013. L’assessore si è detto comunque soddisfatto per il risultato ottenuto grazie anche alla sensibilità della Regione ed ha ringraziato il Partenariato per la preziosa cooperazione nella gestione di un Piano che si cali sul territorio per rispondere alle sue esigenze anche a vantaggio di tutti gli operatori economici del settore. Simeone ha auspicato il massimo pragmatismo nelle scelte decisionali: occorre fare cose utili e concrete per il territorio senza voli pindarici – ha detto Simeone. Il nostro obiettivo ha detto è: no alle clientele, no agli interventi a pioggia.
Le attività formative del passato che non hanno verificato una corrispondenza con il territorio, non ci saranno più; oggi vogliamo mettere in essere attività formative che siano la diretta possibilità di un volano per lo sviluppo del lavoro – ha concluso l’assessore.
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