Dopo le dichiarazioni del segretario nazionale del Partito Democratico che si è detto contrario alla ricandidatura di Antonio BassoIino il Comitato pro Franceschini di Benevento.
‘La stagione che stiamo vivendo – si legge nella nota – è feconda di prospettive, perché culminerà con l’elezione del nuovo segretario, ma non certo scevra da discussioni, anche critiche nel ripensare alcuni aspetti del partito, nell’analizzare il cammino fin qui percorso e gli ostacoli presentatisi.
Tutto ciò senza far calare l’attenzione nei confronti del nostro primo compito, essere un punto di riferimento saldo del grande movimento di opposizione ad una modalità di governare il Paese sempre più marcatamente padronale.
E se le nostre coscienze provano qualche sincero brivido nel valutare la piega degli eventi nazionali, caratterizzati dal progressivo sfaldamento del tessuto costituzionale e dal generale fallimento politico in tema di riforme, istruzione, ambiente, economia, cultura… e via peggiorando, non per questo si allenta la giusta tensione per costruire un Partito Democratico che abbia spalle solide e una classe dirigente veramente attrattiva.
Costruzione che passa per la proposta ma pure per il rinnovamento – non di facciata – degli organismi che hanno esaurito il loro compito. A cominciare dal governo regionale, visto che in primavera i cittadini campani saranno chiamati alle urne per dire la loro.
Dario Franceschini ha espresso, sull’argomento, un pensiero immediatamente chiaro oltre che politicamente motivato : è bene cambiare pagina, non ci sono uomini buoni per tutte le stagioni.
La reazione degli ambienti vicini al Governatore Bassolino è stata di totale insofferenza, ai limiti dello sberleffo.
E possibile che ogni volta che nel PD campano si evoca la necessità di una fase nuova c’è sempre qualcuno che reagisce con aggressività, quasi dominasse la paura, diciamocelo, di perdere potere ed ascendente su governi locali ed uomini ?
Quando si mettono in fila gli ultimi risultati dell’attività legislativa ed amministrativa dell’Ente Regione, e si traccia un bilancio dell’ultimo quinquennio, si sceglie semplicemente di avere un rapporto chiaro e leale con gli elettori: non si disconoscono i meriti e le realizzazioni, ma si parte, piuttosto, dai gravosi problemi che condizionano la vita quotidiana delle popolazioni della nostra regione. E quando si affronta il tema del rinnovamento lo si fa per favorire un naturale passaggio generazionale: possibilmente senza essere costretti ad affrontare i pacchetti di voti come se fossero, oltre che una clava, un raccolto personale’.