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Guardia di Finanza, maxi sequestro di 12 chili di hashish in casa di un 45enne

Scritto da il 9 settembre 2009 alle 12:31 e archiviato sotto la voce Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

sequestro_droga09.09.2009Ennesima operazione antidroga portata a termine dai Finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria di Benevento.
Nell’ambito di una serrata attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, coordinata dal locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza, è stato inferto un duro colpo ad una organizzazione criminale operante al Rione Libertà del capoluogo.
Alle prime luci dell’alba, dopo una serie di appostamenti e pedinamenti, è scattato un blitz che ha consentito di localizzare una abitazione nei pressi del vecchio stadio “Meomartini” che è risultata un vero deposito di droga ed armi.
Nel corso di una perquisizione eseguita presso il domicilio di Umberto Mancini, di anni 45, beneventano, venivano rinvenuti panetti di hashish per un totale di kg. 11,500 circa, 140 grammi circa di sostanza da taglio e un bilancino di precisione.
La sostanza stupefacente era abilmente occultata nel sottotetto della stanza da pranzo accessibile tramite una botola individuata dopo lunghe ed approfondite ricerche in tutto l’appartamento che da tempo era tenuto sotto osservazione dalle fiamme gialle di Benevento.
Nel nascondiglio, con sorpresa dei militari, era nascosta anche una pistola revolver cal. 38 e 12 proiettili dello stesso calibro che sarà oggetto di perizie scientifico balistiche al fine di appurare l’eventuale utilizzo dell’arma in episodi criminosi.
A memoria il sequestro è probabilmente il più eclatante verificatosi nella provincia di Benevento e conferma un aumento del consumo di droga tra i giovani sanniti ai quali il notevole quantitativo di hashish era destinato.
Dalla vendita al dettaglio del maxi quantitativo di droga sequestrato da cui si potevano ricavare circa 50.000 dosi, l’organizzazione, che aveva affidato all’arrestato la custodia dello stupefacente, avrebbe incassato non meno di 500 mila euro.
Al termine delle operazioni, il Mancini, che all’atto della perquisizione era già sottoposto al regime degli arresti domiciliari per reato inerente la normativa sugli stupefacenti, in quanto arrestato da altra forza di polizia, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Capodimonte a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per violazione all’art. 73 del D.P.R. 309/90 e all’art. 38 del T.U.L.P.S.

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