Sulla vicenda dei lavoratori somministrati al Rummo il Comitato Insegnanti Precari Sanniti interviene per chiudere definitivamente la vicenda.
‘Le affermazioni del segretario Bosco – si legge nella nota – ancora una volta evidenziano un dato di fatto essenziale: non vuole nè essere, nè apparire né tantomeno risolvere, ma accettare passivamente. Il segretario sa bene che la famosa legge Treu fu sottoscritta dai sindacati tutti senza fare una piega. Noi precari siamo il frutto di quella loro mancanza.
Da quella legge sono venute fuori le promulgazioni, le modifiche che pure hanno sottoscritto, che hanno allungato la durata massima dei contratti a termine ai quali deve poi seguire l’assunzione.
All’epoca ricordiamo bene cosa dichiaravano i sindacati con tanto di allegria: “il lavoro flessibile permetterà a tutti di lavorare e dopo un periodo di formazione di entrare definitivamente nel mondo del lavoro”.
Detto questo al segretario Bosco ricordiamo che il Comitato è nato spontaneamente ed unicamente
per far si che queste iniquità lavorative non esistano più e che non è una costola di alcun sindacato . Come ben sa anche i precari iscritti alla Uil attivamente partecipano alle nostre iniziative e sebbene spesso la stessa segreteria sia stata invitata alle iniziative intraprese , vedi concerto del
30 giugno, non si è mai presentata a differenza degli altri.
Detto questo ci tenevamo a sottolineare che il suddetto Comitato spontaneo grazie alle proprie
mobilitazioni ha ottenuto e vinto diverse battaglie (non ultimo l’idea a cui lo stesso Bosco era scettico di destinare alcuni progetti post scolastici al personale precario perdente cattedra e che sta dando i suoi esiti positivi) a dimostrazione del fatto che apparire o meglio mobilitarsi insieme, con un obiettivo comune sia indispensabile.
I precari licenziati del Rummo cederanno il proprio posto ad altri disoccupati certo come la catena di Sant’ Antonio, ma non dimentichi che gli altri disoccupati qualificati rimangono a casa insomma
cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Anzi a pensarci bene qualcosa muta, qualcun altro riceverà “un favore” e tutti vissero felici e contenti.
A questo punto ci chiediamo se la questione del precariato resti in essere proprio per questo motivo. In ultimo concludiamo asserendo che il Comitato si interessa della questione scolastica e della propria situazione e nel contempo ritiene sia giunto il momento di estendere le mobilitazioni di
andare oltre e di creare degli obiettivi da perseguire comuni a tutte le categorie di precari. Siccome la democrazia e la libertà di azione e di pensiero esistono malgrado tutto e non c’è Bosco che tenga o che decida noi continueremo in questa direzione .
Il CIP sanniti ricordiamo sempre agisce e appare nel contempo, ha interagito con tutti gli esponenti politici sia di centro destra che di centro sinistra, coadiuva le proprie sinergie con Comune,
Provincia e Regione se ha da obiettare obietta se ha da congratularsi lo fa ugualmente l’essenziale che i punti prefissati vengano raggiunti. A livello locale siamo soddisfatti a livello nazionale la strada è un po’ più lunga ma comunque si resta fiduciosi perchè il movimento dei precari aumenta in tutta Italia e se si consolida in questo modo alcuni sindacati dovrebbero chiedersi
il perchè e casomai cominciare a fare qualche mea culpa. La questione è chiusa anche per noi’.