di Renato De Toma
“Luci a San Siro”: oltre ad essere il titolo di una canzone del ‘71 nella quale l’autore descrive le difficoltà di conciliare gli ideali con i problemi quotidiani e mette in risalto la velocità con cui fugge via la nostra gioventù, potrebbe essere il leit-motiv della storia della Cavese col punto di massimo fulgore in un pomeriggio d’autunno, 7 novembre ’82, quando i campani di mister Santin sconfiggono a domicilio per 2-1 (gol di Tivelli e Di Michele) il grande Milan finito in B per un illecito sportivo. Fu allora che per i campani si “accesero” le luci di San Siro, privilegio che possono vantare in pochi in Italia, meno che mai squadre della Lega Pro. Iniziamo col dire che la Cavese, nata nel ’19, ha avuto un altro grosso privilegio, quello di partecipare nel 22/23 a quella I Divisione Campana che rappresentava la serie A dell’epoca, prima dell’istituzione del Campio-nato a girone unico.
Dopo tanti tornei minori e difficoltà economiche varie, nel 39/40 raggiunse la serie C grazie ai gol ed alla conduzione tecnica dell’ex nazionale Felice Levratto, il mitico “sfondatore di reti”. Certo è che questa Cavese non si è fatta mancare proprio niente nella vita: serie A, umiliazione del diavolo rossonero, promozioni, retrocessioni, ripescaggi grazie a fusioni o a disposizioni della Lega per allargamento di gironi o riforme dei campionati, coinvolgimento nel calcio scommesse, illeciti sportivi, fallimento, tragiche morti di propri atleti.
Vediamo un po’ più da vicino queste fasi storiche iniziando proprio dagli avvenimenti luttuosi, ricordando che il 18 febbraio 1951 il capitano della squadra, Bruno Mazzotta, morì per uno scontro sul terreno di gioco. A giugno 2006, nel pieno dei festeggiamenti per la promozione in C/1, il calciatore Catello Mari perse la vita in un incidente stradale. Parlando di fusioni, è da ricordare quella con la seconda squadra di Salerno, la Pro Salerno, con la nascita della Pro Cavese, fusione che evitò la discesa negli inferi del dilettantismo campano nel 73/74. La squadra incappò poi negli strali della Lega per il calcio scommesse nell’85/86 e per gli illeciti sportivi nel 95/96, mentre era stata dichiarata fallita nel 91/92. Volendo cercare dei punti in comune con il Benevento, possiamo parlare dei tanti atleti e mister al servizio delle due squadre nonché dell’idiosincrasia di entrambe per i play-off. Di ex giocatori ce ne sono stati tanti, ma ci limitiamo a citare gli attuali come Nocerino e Riccio , ed un atleta dal cuore e dai polmoni enormi come Piemonte. Tra i mister ricordiamo i grandi Santin e Lojacono ed il più recente Papagni, senza dimenticare il d.s. Dionisio. Anche la Cavese soffre le code dei campionati, i fatidici “play”, siano essi “off” o “out”: sconfitta ai play-out dal Sant’Anastasia nel 2000/01, sconfitta nella finale dei play-off per la C/1 nel 2004/05 dal Gela, sconfitta nella semifinale play-off per la B nel 2006/07 dal Foggia. E quando riesce a spuntarla, come nel 2001/02 quando prevale nei play-out contro il Nardò, viene retrocessa in D per illecito sportivo.
Nell’attuale torneo la Cavese dopo 32 giornate è quinta a 53 punti, con 14 vittorie, 11 pari e 7 sconfitte, 37 gol fatti e 30 subiti. Ruolino esterno: 16 gare disputate, 20 punti totali con 5 vittorie, 5 pari e 6 sconfitte, 16 gol fatti e 20 subiti. Mister Andrea Camplone adotta il 4/3/2/1, modulo che vede spesso i 2 trequartisti affiancare l’unica punta in fase di attacco e ripiegare a centrocampo nella fase di non possesso. In porta Marruocco (o Petrocco), in difesa Pierotti, Ischia, Farina e Nocerino; a centrocampo Alfano, Anaclerio e Favasuli con Aquino e Bernardo a supportare l’unica punta di volta in volta scelta tra Schetter, Sorrentino, Romeo e Tarantino (sannita). Completano la rosa: Sorriso, Andreozzi, Frezza, Cipriani, Lacrimini, Riccio, Prevete, Scartozzi, Predko, Siano e Viscido.
La canzone citata termina così: “Milano scusa, luci a San Siro non ne accenderanno più” per la Cavese: con l’auspicio che al buio possa vedere…. le streghe!