L’assessore provinciale di Benevento all’ambiente, Gianluca Aceto, ha rilasciato la seguente dichiarazione in risposta alle dichiarazioni di Gennaro Capasso, consigliere provinciale.
«Le dichiarazioni di Capasso fanno cadere la braccia. Sembrano figlie più di esigenze interne al Pdl che di un’analisi seria dei fatti. Una gara tra lui e Capezzone che lascia intravedere un finale al fotofinish.
Capasso vuol far credere che la responsabilità del ciclo rifiuti sia della Giunta provinciale, come se non avesse fatto il sindaco fino a cinque mesi fa, con risultati, nel campo dei rifiuti e della raccolta differenziata, che tutti i telesini hanno potuto “ammirare”. Ogni cittadino sa che, ad oggi, la Provincia non ha ancora sostituito i comuni e i consorzi, e che potrà farlo solo nei prossimi mesi, all’interno di un percorso razionale, programmato e graduale.
Capasso non capisce nemmeno l’intima contraddittorietà delle sue affermazioni: da un lato scrive che la Provincia non ha fatto nulla, dall’altro, nel dar conto del lavoro svolto dalla Commissione ambiente, testimonia esattamente il contrario. Lo Statuto della società che mi accingo a costituire è lo stesso del 5 agosto 2009. Stavolta sarebbe sperabile che Capasso se lo leggesse, prima di dire altre corbellerie.
Legare lo Statuto della società al Piano rifiuti e al Piano tecnico e industriale è operazione fuori di ogni logica: soltanto chi non ha contezza di quel che dice può spingersi a tanto. Forse il nostro pensa che un Piano tecnico e industriale (o uno studio di fattibilità) sia equivalente a uno dei suoi comunicati con cui di tanto in tanto ci delizia. La cosa è grave nel caso di un membro della commissione ambiente, preoccupato, come qualche suo collega di partito, più di fare propaganda che di dare contributi fattivi. Propaganda che fa piombare l’autore in una nebbia impenetrabile, al punto di fargli affermare che «la gravosa situazione attuale è frutto dei ritardi accumulati dalla maggioranza» e che nella nostra provincia si inseguono le emergenze. Occorre ricordare a Capasso che l’emergenza rifiuti investe la regione da quindici anni circa?
Di questo passo, il confine tra la sciatteria politica e la disonestà intellettuale rischia seriamente di farsi labile».