”Il Piano casa deve offrire davvero pari diritti a tutti i cittadini ed a tutti gli imprenditori sinceramente intenzionati ad utilizzare le opportunità della legge. La norma che il Consiglio regionale si accinge a varare deve tenere conto anche delle legittime esigenze e delle enormi potenzialità delle aree interne. Sarebbe davvero sbagliato varare una legge con forti connotazioni napolicentriche. Questa scelta produrrebbe danni irreparabili non solo per l’intera Campania ma per la stessa area metropolitana di Napoli, che già soffre i mali dell’inurbamento e del congestionamento”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali dell’Udeur, in vista della discussione in Aula del Piano casa. ”Siamo contrari – ad esempio – all’ipotizzato sbarramento dei cinque anni per la riconversione dei manufatti industriali dimessi. Se ci sono aziende, imprese artigiane e negozi falliti o chiusi di recente per colpa della crisi, se ci sono aree industriali dimesse da meno di cinque anni, non si comprende perché quest’ultime dovrebbero essere escluse dalla possibilità di una riconversione. A meno che ciò non nasconda il disegno di favorire – di fatto – solo alcune grandi e storiche aree industriali situate nella provincia napoletana”.
”La legge – proseguono i consiglieri dell’Udeur – deve evitare proprio il rischio di aggravare il peso demografico delle aree metropolitane, deve favorire l’effettivo decentramento, deve garantire il rispetto di precisi standard di qualità per evitare che una commistione di stili e di tipologie abitative si traduca nel deprezzamento complessivo di interi quartieri residenziali già esistenti. Crediamo quindi che occorra inserire una norma di salvaguardia, di tipo ambientale e paesaggistico, subordinando il permesso a costruire alla predisposizione, da parte dei Comuni, dei Piani urbanistici esecutivi che garantiscano uniformità e coerenza negli interventi”