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direttore Antonio De Cristofaro

Bosco (Uil) replica al Comitato precari: ‘tutto si puo’ fare, nessuna cosa e’ impossibile’

Scritto da il 8 agosto 2009 alle 22:59 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il segretario generale della UIL di Benevento, Fioravante Bosco, risponde per l’ultima volta al Comitato Insegnati Precari ribadendo “che si può essere o apparire!”

Quando ci sono disposizioni che limitano la durata dei contratti a tempo determinato nel lavoro pubblico e nel lavoro privato, leggi che peraltro si sono consolidate nel tempo, sia sotto i governi di centro-destra che di centro-sinistra, cosa dovremmo fare? Fingere di combattere e poi illudere i lavoratori!!!

Crediamo che questa sia la cosa più turpe e triste che ci si possa augurare!

Quindi, una volta stabilito che le attuali leggi andrebbero cambiate in meglio e, per quanto ci riguarda, la troppa flessibilità del contratto di lavoro è un handicap da eliminare, dovremmo poi capire quante aziende pubbliche e private hanno oggi la possibilità di assumere unicamente con contratti a tempo indeterminato.

Il Comitato Insegnanti Precari dovrebbe sapere che fu Treu, il ministro del lavoro del primo governo Prodi che nel giugno del 1997 fece approvare la legge n. 196 (“Norme in materia di promozione dell’occupazione”). Con questa legge il lavoro interinale e altre forme contrattuali di lavoro atipico entrarono a far parte dell’ordinamento italiano del lavoro. Il “Pacchetto Treu” è unanimamente considerato come uno dei principali atti legislativi che hanno permesso la nascita del precariato.

Quindi, il precariato non è un problema di destra o di sinistra. E non è uno stato d’animo che può vivere un lavoratore iscritto alla UIL o alla CGIL o addirittura non iscritto! E’ la dura realtà delle legislazioni europea ed italiana, le quali hanno determinato questa brutta situazione.

Ciò detto, ritorniamo all’enigma iniziale: è meglio essere o apparire? Cioè, è meglio augurarsi davvero che ci sia la ripresa economica, che cali il costo del lavoro, che ci siano possibilità vere per i giovani ed i disoccupati di trovare un posto di lavoro, che si rivedano le leggi sulla flessibilità, che ci sia un nuovo modello contrattuale e che si combatta il lavoro nero? O continuare a trastullarsi dietro il paravento della conservazione, del no pregiudiziale ad ogni riforma ed a ritenere, ad esempio, che la Regione Campania sia un modello di assoluta … efficienza?

Noi della UIL siamo, senza se e senza ma, a favore della prima ipotesi; mentre dai discorsi che fa il Comitato Insegnanti Precari l’unica cosa importante è fare le battaglie ai mulini a vento, denigrare chi non la pensa come le loro dirigenti, salire sui cornicioni (come una volta si faceva a Napoli) ed illudere chi si ritrova in grave difficoltà per la perdita del posto di lavoro (nel Sannio sono 3.000 i posti persi nell’ultimo anno!).Infine, un chiarimento sui lavoratori somministrati dell’A.O. “G. Rummo”. Essi non sono impiegati, ma per la maggior parte (il 95%!) ausiliari di categoria A. Quindi, mansioni elementari che possono svolgere tutti.

Ed è davvero importante che, non avendo effettuato alcuna selezione pubblica, coloro che hanno lavorato per tre anni consecutivi possano cedere il posto ad altri disoccupati che parimenti hanno necessità di lavorare e portare a casa un salario per far sopravvivere la propria famiglia!

Se così non fosse, anche il lavoratore somministrato (che non è un precario) diverrebbe un soggetto destinatario di diritti che mal si conciliano col dettato costituzionale, secondo il quale nel lavoro pubblico si accede tramite procedura concorsuale!

Comunque sia, giusto per chiudere, vorremmo ricordare che, utilizzando le società miste, la Regione Campania sta cercando di stabilizzare tanti parenti ed amici dei politici assunti senza essere mai stati verificati da una commissione di concorso!

Se questa è la giustizia che si augura il Comitato Insegnanti Precari – che peraltro dovrebbe concentrarsi sul mondo della scuola ed evitare di sorreggere surrettiziamente il “sindacato” dal quale nasce – la UIL non berrà mai questo calice amaro!

Avendo già scritto troppo su una vicenda che è nata dal fatto che un sindacalista vorrebbe illegittimamente ed ingiustamente stabilizzare la sua convivente, la questione – per quanto riguarda la UIL – è definitivamente chiusa!

bosco22

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