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direttore Antonio De Cristofaro

Dossier di Altrabenevento: i misteri del depuratore del capoluogo sannita

Scritto da il 8 aprile 2009 alle 17:24 e archiviato sotto la voce Attualità, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La lunga storia del depuratore di Benevento è iniziata ad ottobre del 1977 con la approvazione del progetto da parte della Cassa del Mezzogiorno, ma ancora oggi la città è tra i cinque comuni capoluogo italiani che depurano meno del 50% delle acque reflue.
Oggi quel tipo di impianto è sicuramente obsoleto, ad alto costo e ad alto impatto ambientale e paesaggistico. Sono possibili altre soluzioni che consentono anche la effettiva rivitalizzazione del fiume Calore in tutto il tratto urbano.

La storia dell’impianto
La progettazione del depuratore nel 1989 viene affidata ad un gruppo di società e già allora il consiglio comunale decise di cambiare il sito previsto dal PRG in località Pantano optando per la località Marziotto – Serretelle. La Giunta comunale nel 1991 con la delibera n°866 del 14/03/91, conferma la scelta di Serretelle e nel 1997 delibera di procedere all’appalto concorso. Ad ottobre 2001 la commissione aggiudicatrice individuava la Ditta IMPEC srl con sede a Pozzuoli (NA) quale migliore offerente. L’aggiudicazione (provvisoria) risale al 15 luglio 2004.
Nel 2005, nella Conferenza dei servizi gli ambientalisti, la Asl e l’Arpac esprimono parere negativo al progetto perchè il sito individuato, Marziotto – Serretelle, è in zona di alveo del fiume Calore soggetta a rischio alluvioni e pertanto inedificabile.

L’ubicazione dell’impianto
Nel 2007 l’ing. Domenico Pianese, già membro della Commissione che aveva aggiudicato la gara di appalto dell’impianto, a seguito di incarico del sindaco Fausto Pepe, proponeva il vecchio sito di contrada Pantano.. La giunta comunale con le delibere n. 99 del 23/5/2007 e n. 261 del 20/11/2007 ha approvato il nuovo progetto preliminare del depuratore, che la Società Impec aveva dovuto adeguare al sito di Pantano.
Un anno dopo un “tavolo tecnico” promosso dal sindaco e dall’assessore ai lavori pubblici con la partecipazione di tecnici, rappresentati di alcuni comitati e qualche ambientalista, proponeva un’ulteriore nuova localizzazione dell’impianto in “località Monte Sant’An-gelo in contrada Pantano”.
Tale nuovo sito veniva sottoposto ad un nuovo studio idraulico, sempre da parte dell’ing. Domenico Pianese.
Al tavolo tecnico non furono invitati altri soggetti o associazioni, ma partecipò l’ex segretario dell’Autorità di Bacino, ing. Pino D’Occhio, attuale presidente della Commissione di collaudo per la realizzazione dell’impianto Impec.
Nella seduta conclusiva del 15 luglio 2008 il “tavolo tecnico” esprimeva “una positiva valutazione sulla localizzazione in località Monte Sant’Angelo dell’impianto di depurazione della Città di Benevento (…) preso atto che l’area individuata in località Monte Sant’Angelo è posta al di fuori della fascia classificata dall’Au-torità di Bacino”.
Ciò è vero se riferito al “Monte Sant’Angelo” ma è falso se riferito all’area ove dovrebbe essere costruito l’impianto che è “Sant’An-gelo a Piesco”, tutta compresa dentro la fascia classificata B3 dall’Autorità di Bacino, dove è espressamente vietata la costruzione di depuratori!
La giunta comunale con atti 150 del 4/9/2008 e n° 221 30/10/08 deliberava di: “dare avvio alle procedure dello spostamento dell’area su cui dovrà essere realizzato l’impianto di depurazione, individuando il nuovo sito dell’area di contrada Pantano località Monte Sant’Angelo” e approvava il progetto revisionato dalla Impec.

I costi dell’impianto
La società Impec ha vinto l’appalto offrendo la somma di euro 4.609.914,10 per la sola costruzione e 313.734,11 per la gestione per un anno.
Attualmente con la delibera n. 221/08 il costo del depuratore di Monte Sant’An-gelo è salito ad euro 8.119.472,08 di cui 704.250 per la gestione annuale ai quali vanno aggiunti euro 1.929.446,20 per spese di espropri, spese tecniche ed indagini archeologiche per un totale di euro 10.048.918,28.
A tali importi devono essere aggiunti anche i costi per il prolungamento delle fognature di oltre 3 km e cioè per coprire il tratto aggiuntivo che va da contrada Pantano a Monte Sant’Angelo.

Il nuovo sito di Monte Sant’Angelo è il più inadeguato dei siti finora individuati per i seguenti motivi:
- si trova in fascia inondabile dove è vietata la costruzione dei depuratori;
- si trova in zona di alveo e comunque all’interno dei 500 mt. di fascia inedificabile stabilita dal Piano territoriale regionale (PTR) e dal Piano territoriale di coordinamento provinciale in quanto il fiume Calore è corridoio ecologico regionale;
- l’area individuata ricade nell’oasi di Protezione faunistico – venatoria istituita dalla Provincia di Bene-vento con la delibera n° 141/07 ai sensi della L.157/92;
- il sito di Monte Sant’An-gelo è classificato dal punto di vista paesaggistico area protetta ai sensi della L. 1497/39, sulla quale vige il divieto assoluto di edificazione;
- l’area prescelta confina con un tratto di pista ciclabile, opera pubblica che verrebbe stravolta e resa impraticabile dalla presenza dell’impianto;
- è lontano oltre 3 Km. da contrada Pantano, per cui si rende necessario il prolungamento della rete fognante per colmare tale distanza;
- la depurazione delle acque reflue avviene a valle della città, con la conseguente sottrazione di un enorme quantitativo di acqua proprio nel tratto urbano del fiume Calore, che rimarrebbe privo del flusso minimo vitale;
- il rilascio delle acque de-purate avviene in un punto critico del corso del fiume, con il pericolo di inondazioni nel tratto successivo, verso la valle telesina
A settembre dello scorso anno l’ing. Renzo Vittur (ex dirigente Gesesa) aveva denunciato l’assoluta inadeguatezza del sito di “Monte S.Angelo”.

La possibile soluzione alternativa
La Gesesa a seguito della delibera di incarico della giunta comunale n. 261 del 20/11/07 ha presentato lo studio di fattibilità il 26/02/08 prevendo il collegamento di parte della rete fognaria cittadina all’impianto di depurazione sito in località Ponte Valentino nella zona Asi. Tale impianto, sia pur realizzato da anni, non è mai entrato in funzione ma ha la capacità di trattare le acque reflue per circa 60.000 abitan-ti/equivalenti tanti quanti sono gli abitanti di Bene-vento (doc.28-30).
La Gesesa ha previsto:
- l’allacciamento degli scarichi fognari presenti alla confluenza tra il torrente San Nicola ed il fiume Calore con un tratto di fognatura da Ponticelli fino all’area industriale di Ponte Valentino;
- la ristrutturazione completa dell’impianto Asi;
- la realizzazione di un impianto di sollevamento dei liquami in quanto il depuratore di Ponte Valen-tino è posto ad una quota altimetrica più alta rispetto agli scarichi collegabili.
Il tutto al costo di euro 1.720.483!!
Una parte di tale impianto coprirebbe il fabbisogno di circa 30.000 abitanti, in pratica verrebbe servita tutta la zona alta ed il centro della Città. Pertanto, considerando le zone già servite di Pace Vecchia, Capodimonte e Ponte Corvo dove sono presenti tre piccoli depuratori, rimarrebbero da servire solamente i quartiere Ferrovia e Rione Libertà per i quali si potrebbero pensare anche ad impianti di fitodepurazione.
Il previsto depuratore centrale non ha più ragione di essere realizzato evitando soprattutto lo sconvolgimento di uno dei migliori paesaggi fluviali della città, la realizzazione di un’opera pubblica in un sito vietato ed un considerevole esborso di risorse finanziarie che invece possono essere dirottate più efficacemente per la realizzazione di impianti di depurazione con tecniche alternative consentendo anche il riutilizzo locale delle acque depurate a tutto vantaggio del contenimento del consumo della risorsa idrica.
Il progetto Gesesa ha il vantaggio di essere fruibile in brevi tempi consentendo a Benevento di uscire subito dalla cerchia ristretta delle città maglia nera per la depurazione e di rimontare parecchie posizioni per quanto riguarda la qualità della vita e dell’ambiente.
Ci chiediamo ora perché l’amministrazione Pepe ha completamente ignorato lo studio di fattibilità della Gesesa!
depuratore2

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