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direttore Antonio De Cristofaro

Ambiente: Fabene, i Comitati e il Forum dimezzato…

Scritto da il 8 aprile 2009 alle 12:29 e archiviato sotto la voce Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Con la solita abbondanza di comunicati stampa, da dicembre 2008, l’Assessore all’Ambiente della Provincia, Aceto, ha comunicato la costituzione di un Forum dedicato all’Ambiente anche a Benevento, dopo quello nato a Napoli su indicazioni di Ganapini.
Il 30 dicembre, con un concerto a Benevento, se ne inaugurava la nascita.
Ad esso si sono succedute due riunioni, a cui abbiamo partecipato, in cui avremmo preferito parlare di contenuti, vista la situazione ancora disastrosa e dichiaratamente emergenziale, ma l’Assessore ha preferito dedicare questo tempo alla definizione di uno Statuto come Regolamento del Forum.
Sono state fatte anche le presentazioni del Forum in alcune scuole, tra cui Telese, ma la domanda relativa a che cosa sia , di fatto, il Forum resta sospesa.
Insieme alla rete di Associazioni ambientaliste di Benevento abbiamo avuto modo di leggere preventivamente e proporre di “ cambiare” qualcosa nello Statuto-Regolamento, insistendo ancora una volta sul fatto che non si può regolamentare qualcosa di cui non si conosce il contenuto.
Le perplessità suscitate dalle modalità di costituzione del Fabene sono state ulteriormente confermate dalla falsa democrazia che ha contraddistinto tutto il processo di costituzione del Forum. Annunciato dall’Assessore all’Ambiente come strumento di partecipazione democratica delle realtà di base impegnate sui temi dell’ambiente e della sostenibilità, si è rivelato, come temuto sin dall’inizio, un’operazione mediatica per esaltare l’attività dell’Assessore più che un tentativo reale di creare un organismo di confronto realmente democratico e costruttivo. La stessa vicenda dello Statuto, unica cosa di cui si è discusso finora, a fronte delle tante urgenti questioni da discutere e risolvere, mostra la volontà di crearsi uno strumento docile e funzionale utile solo per manovrare indisturbato dando nel frattempo una parvenza di agire illuminato.
In questo regolamento l’Assessore ha deciso anche che i Comitati Civici non rientrano tra gli “attori” di questo strumento di partecipazione democratica ma che “possono essere invitati”.
L’ esclusione dei comitati civici, che per noi sono espressione dei bisogni e delle criticità di un territorio e che lottano senza altri fini se non la difesa di diritti, rivela intolleranza per forme di organizzazione dal basso che non sono strumentalizzabili. Impedire la partecipazione dei comitati mostra anche una logica escludente e autoritaria, e preclude anche a spontanee aggregazioni di cittadini di esprimere nel futuro le esigenze che potrebbero verificarsi in un dato territorio.
In questo modo l’Assessore Aceto legittima l’esclusione dei comitati civici e prepara un terreno anti-democratico anche a chi lo sostituirà al primo rimpasto politico provinciale, legittimando di fatto tale esclusione nello Statuto di un organismo che dovrebbe essere, proprio nel rispetto della Convenzione di Aarhus, uno strumento agile e di consultazione democratica di tutte le parti coinvolte sui temi dell’ambiente, della gestione dei rifiuti e delle criticità dei territori.
Fortunatamente, quando i cittadini si organizzano per opporsi a scempi ambientali e attacchi alla democrazia non hanno bisogno del permesso di qualche organo semiufficiale per esprimersi.
E’ su problemi reali e su azioni reali che i cittadini vogliono confrontarsi, non su cose vuote e fuorvianti.
Pertanto, i Comitati continuano, e continueranno, ad essere impegnati sui temi dell’ambiente nonostante gli ostacoli e la strumentalizzazione di organismi di democrazia partecipata, con modalità diverse e realmente democratiche rifiutando anche solo di partecipare, quando invitati, a questo tipo di Forum. Non si può partecipare ad un organismo del genere, nato dall’alto e senza nessuna possibilità di confronto e che ipoteca anche la futura partecipazione dei cittadini ed il loro diritto ad esprimersi.
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