Facendo seguito al Convegno di presentazione del progetto di prevenzione dei Disturbi del comportamento alimentare che si è svolto il 18 Aprile scorso, l’Ambito Sociale B3, sulla scorta delle situazioni che si presentano nel territorio, apre una possibilità di formazione rivolta agli insegnati che quotidianamente si trovano a contatto con gli adolescenti, al fine di sensibilizzare per far conoscere la problematica.
Il percorso formativo si svolgerà durante l’Anno Scolastico 2009/2010, per la prevenzione dei disagi che colpiscono soprattutto l’universo giovanile. Il corso (durata totale di 30 h) si svolgerà in sei giorni formativi di 5 ore, presso Palazzo del Genio – Piazza S. Martino a Cerreto Sannita.
Si comunica, inoltre, che sono aperte le iscrizioni per i docenti di scuole primarie e secondarie di I grado afferenti all’Ambito Sociale b3 che dovranno pervenire all’Ufficio di Piano al fax 0824.865266 entro il 6 novembre, è possibile scaricare l’apposita scheda d’iscrizione dal sito d’Ambito: www.ambitosocialeb3.org.
Con il termine Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si fa riferimento a un disturbo o disagio caratterizzato da un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo. In tali disturbi l’alimentazione può assumere caratteristiche assai disordinate, caotiche, ossessive e ritualistiche tali da compromettere la possibilità di consumare un pasto in modo “abbastanza normale” e da mantenere normali attitudini verso il cibo e il momento del pasto.
Accanto all’alterazione del comportamento alimentare vi è una alterata valutazione del corpo e delle sue forme, con la sensazione di essere grassi e brutti e quindi socialmente non accettabili. Questa condizione può fortemente influenzare la propria autostima. Tra questi disturbi, classificati come ben precise patologie, sono comprese l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e i disturbi non altrimenti specificati.
Oggi la comunità scientifica tende a proporre per i disturbi del comportamento alimentare modelli multifattoriali ed è concorde nell’affermare che non esiste una causa unica ma una concomitanza di fattori che possono variamente e diversamente interagire tra loro nel favorirne la comparsa e il perpetuarsi.
L’ideale della magrezza è esaltato da tutti i mezzi di comunicazione. E’ facile intuire quanto potere questi modelli culturali possano avere su persone particolarmente vulnerabili alle influenze esterne come per esempio gli adolescenti o soggetti con tendenza al perfezionismo e con bassa autostima.