‘L’alba del 10 giorno sul tetto. Qualche acciacco comincia a fare capolino, dolori articolari e muscolari non mancano mai. Ma la forza di lottare, la caparbia di non mollare sono un crescendo che hanno la meglio su tutto il
resto e che ci inducono a continuare nella nostra protesta’. Lo hanno dichiarato le sei precarie che, ormai, da dieci giorni protestano sul tetto dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento, chiedendo le dimissioni del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini.
‘Il nostro terrazzo è stato protagonista in questi giorni di un via vai di politici di tutti gli schieramenti di maggioranza, d’opposizione e non solo. Tutti hanno espresso solidarietà e manifestato volontà di voler fare qualcosa per cambiare una situazione tanto grave.Tutti tranne il Ministro Gelmini, che asserragliata nella propria torre d’avorio si affanna e cerca di trovare dei rimedi, di mettere delle pezze su una catastrofe annunciata da tutti e sottovalutata da troppo tempo. Chiede aiuto a Regioni ed Enti e a chiunque possa cercare di tamponare un errore clamoroso ed inaccettabile.
Poi come Ponzio Pilato se ne lava le mani asserendo che il problema è stato generato da una cattiva gestione della sinistra. Ecco che le accuse reciproche predominano su tutto, mentre il problema dei lavoratori rimane irrisolto danneggiando solo ed esclusivamente loro.
Il problema è dello Stato di oggi e adesso va risolto. Le reciproche accuse non fanno altro che calpestare ulteriormente la nostra dignità e di persone e di lavoratori ed accrescere la nostra rabbia. Non siamo dei numeri, non siamo merce usa e getta siamo esseri umani con vite, sentimenti e orgoglio e crediamo sia giunto il momento che il Ministro lasci quella torre e si apra ad un dialogo e un confronto pacato con le parti sociali che lei rappresenta tramite mandato popolare oltre che politico istituzionale.
Intanto i rappresentanti locali di tutti gli schieramenti si affannano cercando dei rimedi che possano tamponare una legge clamorosamente fallimentare approvata troppo in fretta con la convinzione che davvero non avrebbero prodotto effetti negativi. Il quadro generale che arriva su questo tetto è questo…. Deludente come sempre. Noi continueremo strenuamente insieme a tutti gli altri colleghi precari a chiedere il rispetto del primo articolo della Costituzione e un confronto con il Ministro.
Dagli altri ci aspettiamo più coraggio, che qualcuno abbia l’ardore di andare oltre le logiche politiche e di dire che è giunto il momento che il Ministro si dimetta’.