E’ notizia della settimana scorsa che la Guardia di Finanza ha rilevato, in 25 allevamenti bufalini della provincia di Caserta, l’utilizzo di sostanze dopanti. Secondo gli inquirenti agli animali veniva somministrato un farmaco illegale (la somatropina), che induce un aumento del 10-15% della produzione di latte. E’ una frode che complica gli sforzi per una ripresa del settore e che ripropone nell’immediato la questione della sicurezza alimentare come questione centrale anche nel nostro territorio.
Nei primi otto mesi del 2008 si è registrato un considerevole aumento dei sequestri di cibi e bevande sofisticati, a dimostrazione dell’efficacia dei controlli che sono stati effettuati nell’ultimo periodo. Questo è certamente un elemento di soddisfazione per i consumatori ma la strada da percorrere nel campo della sicurezza alimentare è ancora lunga.
La materia è complessa, molti sono gli aspetti che entrano in gioco. La particolare natura delle produzioni agroalimentari, espone i prodotti che giungono sulle nostre tavole, al rischio di manipolazioni artificiose. A ciò si aggiunge che il momento di crisi economica che stiamo vivendo ed i fattori congiunturali che influenzano i mercati, possono essere ulteriori elementi che spingono pericolosamente verso la riduzione della sicurezza alimentare.
E’ perciò necessario aumentare e rendere strutturali gli sforzi da parte di tutte le componenti interessate, dalle istituzioni, ai produttori, ai trasformatori, ai consumatori.
Si tratta di intervenire sull’intera filiera agroalimentare, introducendo nuovi meccanismi, basati su regole precise ed in grado di favorire il miglioramento qualitativo dei prodotti.
La costituzione delle filiere corte garantite da marchi di qualità, anche nel settore del latte, può dare risposte appropriate alle esigenze dei consumatori e dei produttori. E’ necessario l’adozione di nuove politiche di sostegno a queste iniziative da parte delle Istituzioni, attraverso gli assessorati preposti all’agro-alimentare ed efficaci politiche di accompagnamento, di partenariato da parte della CCIAA. In alternativa assisteremo solo ad una nuova fase di difficile sopravvivenza delle aziende, con la perdita di un importante potenziale produttivo.
L’etichettatura, a valle del processo, può favorire ulteriormente la sicurezza alimentare. Infatti la conoscenza dei prodotti e della loro origine metterebbe il consumatore in condizioni di poter effettuare in maniera consapevole le proprie scelte.
La sicurezza alimentare è un diritto imprescindibile e sui consumatori non potranno ricadere ulteriori costi, per questo si dovranno adottare politiche adeguate e meccanismi, a valle e a monte dei processi produttivi, in grado di dare la massima garanzia possibile.
Un enorme patrimonio enogastronomico, basato sull’uso di materie prime di qualità eccellente, abbinate a tecniche di produzione strettamente connesse ai territori ed alle tradizioni non può che essere valorizzato per legare qualità al territorio anche nel settore lattiero caseario così importante per il Sannio. In quest’ottica l’ADICONSUM ritiene si dovrà lavorare e per questo è disponibile a collaborare con i soggetti interessati a tutte quelle iniziative finalizzate alla tutela della salute dei consumatori.