‘Lo svolgimento della seduta consiliare, in particolare la votazione sul conto consuntivo con 12 favorevoli, 4 astenuti (UDEUR) e 7 contrari (PDL), ha inequivocabilmente confermato quel che a tutti (tranne ai “soliti noti”) è ben chiaro: l’attuale governo della Rocca dei Rettori non ha i numeri per poter andare avanti e, soprattutto, per garantire la concretizzazione degli obiettivi di crescita del Sannio che l’Ente Provincia dovrebbe perseguire’.
Lo ha dichiarato il capogruppo Udeur alla Provincia, Alfredo Cataudo, a commenta della seduta di Consiglio che si è tenuta oggi.
Se il conto consuntivo è stato licenziato, lo si deve unicamente al senso di responsabilità e alla coerenza mostrata dal gruppo Udeur che, astenendosi, ha consentito alla pseudo-maggioranza di centrosinistra di superare l’esame del voto. Ovviamente, l’astensione dell’Udeur non può interpretarsi come accondiscendenza nei confronti di una coalizione rabberciata ed inadeguata, spiegandosi, invece, con l’evidente rispondenza verso l’attività amministrativa svolta nel corso del 2008, gestione che aveva visto il partito compartecipe e protagonista di valide iniziative a favore della collettività.
Non è la prima volta, peraltro, che a Cimitile vengono a mancare i numeri.
Di certo, i 12 voti di oggi non sarebbero stati sufficienti a far approvare il conto consuntivo, considerato che la on.le Mazzoni era assente al momento del voto, per poi ricomparire in Aula a votare la immediata esecutività dell’atto appena licenziato.
Il presidente Cimitile e la sua variopinta coalizione, però, non potranno continuare a sperare nel mutuo soccorso di questo o quello. E’ per tale ragione che l’Udeur ha riconfermato l’immediata necessità di dar vita ad un governo tecnico-istituzionale, rappresentativo di tutte le forze presenti in Consiglio, che possa consentire all’Ente, tramite un esecutivo non più vacillante e dipendente dall’umore quotidiano del singolo consigliere, non solo di programmare, ma di portare a realizzazione quelle occasioni di sviluppo che la Provincia rischia irrimediabilmente di dilapidare se l’attuale coalizione vorrà restare ancorata unicamente al potere, piuttosto che fare riferimento alle legittime istanze della gente’.