L’UdC replica alle dichiarazioni rese in un comunicato stampa dall’Associazione Democrazia Partecipata che era intervenuta in merito alla questione legata alla presenza femminile negli organismi comunali che – secondo l’associazione – ‘continua ad essere utilizzata strumentalmente’.

“Non accettiamo lezioni di stile e di comportamento dai rappresentanti dell’Associazione Democrazia Partecipata”. Questo è quanto dichiarano all’unisono la Responsabile e la Vice Responsabile del Dipartimento Pari Opportunità dell’UDC, rispettivamente Antonella Lepore ed Eva Finizio a proposito della recente polemica aperta dall’associazione Democrazia Partecipata in riferimento alla nota questione della presenza di un rappresentante femminile nella Giunta Municipale.

In particolare, gli esponenti dell’associazione Democrazia Partecipata hanno chiesto alle donne dell’UDC di non farsi strumentalizzare dagli uomini del proprio partito e hanno registrato l’atteggiamento contradditorio dell’Unione di Centro che da un parte invoca la nomina di una donna nella Giunta Municipale e dall’altra chiede le dimissioni all’unica rappresentante femminile in sede di Consiglio Provinciale, l’On. Erminia Mazzoni.

“Abbiamo la capacità – proseguono Lepore e Finizio – di discernere in modo chiaro ed evidente quelle che sono questioni istituzionali da questioni di ordine politico. La vicenda relativa al Comune di Benevento è totalmente diversa da quella relativa al rappresentante dell’UDC in seno al Consiglio Provinciale.

Nel primo caso vi è la trasgressione di una norma dello Statuto Comunale, votata tra l’altro dallo stesso sindaco di Benevento, che impone la presenza delle donne in tutti gli organismi di direzione politica, di nomina sindacale e di Giunta. Questa norma – aggiungono – sicuramente rappresenta una grande evoluzione del nostro Comune capoluogo e dovrebbe essere semplicemente osservata.
Nel caso della vicenda Mazzoni, al di là del compiacimento che possiamo esprimere per la presenza di una donna in un contesto istituzionale, non possiamo non deprecare l’atteggiamento trasformista che di fatto ha annullato la presenza del nostro partito all’interno di quella istituzione.

In quel caso la rappresentanza è stata conquistata dall’intero partito e quindi, nel momento in cui la Mazzoni ha deciso di abbandonare la nostra formazione avrebbe dovuto, così come annunciato, rassegnare le dimissioni per consentire al nostro partito di recuperare la rappresentanza conquistata in quel contesto. Allo stesso modo è giusto che l’eventuale rappresentanza femminile in seno alla Giunta e agli altri organismi previsti dallo Statuto, sia espressione dei gruppi e delle associazioni politiche che sostengono l’attuale Amministrazione.

Per quanto riguarda, invece, la vicenda della cacciata dell’Assessore Cirocco dalla Giunta Provinciale di Benevento, riteniamo che il rilievo riguardi sempre la compagine di centro-sinistra che governa sia quell’Ente che il Comune capoluogo.
In quella circostanza si deve solo ad un caso fortuito, di cui comunque ci rallegriamo, se alla fine il Presidente Cimitile ha deciso di sostituire la Cirocco con un’altra rappresentante di Giunta. Siamo convinte sotto questo profilo che Democrazia Partecipata difenderà con noi la permanenza in Giunta Provinciale dell’attuale Assessore alle Pari Opportunità, Annachiara Palmieri.

Pertanto – sottolineano la Responsabile e la sua Vice – non siamo aduse a nessuna furberia e cerchiamo di dire le cose con lealtà e chiarezza. Non abbiamo nessun fine o ambizione personale da realizzare e chiediamo solo il rispetto di una norma che rappresenta una grande evoluzione sul piano culturale. Comunque – concludono – atteso che siamo aperte al confronto con tutti, nella prossima riunione che intendiamo promuovere su questo tema sicuramente non mancheremo, per essere ulteriormente illuminate, di invitare un rappresentante, possibilmente femminile, dell’Associazione Democrazia Partecipata”.